di Sandro Renzi
Il giorno dopo lo strappo che si è consumato nella maggioranza di centrodestra, con il gruppo Si Può che ha scelto di non partecipare al Consiglio comunale convocato per l’approvazione del progetto di fusione della Sge con la società Astea, il sindaco Valerio Vesprini difende la decisione di andare avanti e respingere l’istanza dei tre consiglieri che fanno parte di Noi Moderati, ovvero Susino, Morese e Marinangeli. Gli stessi che avevano protocollato una richiesta formale di rinvio della civica assise al mese successivo per approfondire la questione. «I tempi sono stretti –ha detto il sindaco- non si poteva spostare il Consiglio col rischio di far saltare tutta l’operazione. Sia chiaro, però, non è una questione di indisponibilità mia nei confronti del gruppo, anzi, ho sempre cercato il confronto allargato. Prova ne è che di questo argomento parliamo da un anno e mezzo in maggioranza e poi mi ritrovo in una Commissione allargata a tutti i consiglieri, a ridosso del Consiglio, in cui manca il numero legale».
Il primo cittadino non entra volutamente nel merito della decisione presa dai tre. «Non voglio pensare male –dice- né ho segnali politici in tal senso. Tutto quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, anche in termini di pubblicità dell’operazione». Certo è che i più maliziosi finiscono per mettere l’assenza in Consiglio del gruppo Si Può in relazione all’esito del voto per le regionali, che non hanno premiato il consigliere uscente Marco Marinangeli. Forse, secondo indiscrezioni, il partito di Lupi si aspettava se non proprio un endorsement magari un sostegno più forte da parte del sindaco. «Come ho detto –prosegue Vesprini- non potevamo aspettare. Dopo che è saltata la fusione con la Solgas nel 2022, è arrivata la crisi energetica che ha messo quasi in ginocchio la Sge e se non fosse stato per la Sgr di Rimini, con i cui vertici mi sono sempre relazionato, oggi non saremmo qui neanche a parlare di fusione. Con l’amministratore Iezzi abbiamo cercato la soluzione ottimale per contrastare gli effetti di un mercato turbolento, abbiamo fatto incontri, riunioni di maggioranza, dove qualcuno all’inizio non vedeva neanche bene questa eventualità, gli uffici comunali hanno lavorato sodo per arrivare in Consiglio con una proposta suffragata anche dal parere della Corte dei Conti, tutto nella massima trasparenza. Percorso lungo e complesso, poi se nel mezzo ci sono state le elezioni a Sant’Elpidio a Mare o le regionali che hanno impegnato alcuni consiglieri, cosa avrei dovuto fare? Spostare quel punto all’ordine del giorno? Significava far slittare tutto di un anno, sarebbero cambiati i rapporti di concambio perché impostati sul bilancio 2024 e forse sarebbero state a rischio anche le quote di partecipazione, magari sotto al 5%, con perdite per l’ente».
Questo il quadro dipinto dal sindaco Vesprini a supporto della decisione, condivisa con il resto della maggioranza, di andare avanti incassando l’astensione del centrosinistra in fase di votazione della delibera. «Anche se, dopo aver votato all’unanimità il piano di razionalizzazione delle due società comunali, mi sarei aspettato un loro voto favorevole». Altro rischio che la Sge poteva correre era legato ad un possibile passo indietro di Astea se non si fosse realizzata la fusione entro il 2025. «E magari tra tre anni la nostra società avrebbe finito per essere inglobata comunque da Astea ma a costo zero» chiosa il sindaco che ora sembra restare in attesa di una qualche reazione del gruppo Si Può. Anche se risulta prematuro sapere come come e se questi “strascichi regionali” potranno impattare sull’Amministrazione Vesprini.
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