Abbandona il figlio di pochi mesi all’ospedale Salesi, arrestata in Svizzera. L’indagine da Monte Urano a Lugano

RICERCHE - La donna aveva portato il figlio di pochi mesi presso l’Ospedale di Fermo, dove era stata constata una grave forma di malnutrizione che aveva reso necessario il trasferimento del bimbo all’Ospedale Salesi di Ancona. Dopo aver lasciato il bambino in ospedale, la donna si è però resa irreperibile, senza più tornare. La già grave situazione si è aggravata quando, su specifica segnalazione, il Tribunale di Ancona ha disposto la sospensione della potestà genitoriale con divieto di espatrio a carico della giovane straniera, affidando il minore ai servizi sociali del Comune di Monte Urano, i cui operatori lo hanno poi inserito in una struttura protetta. La donna nel frattempo, prima dell’emissione del mandato d’arresto, era stata rintracciata in Germania insieme al secondo figlio minore, con il quale si era allontanata, anch’esso poi successivamente affidato ai servizi sociali

di redazione CF

Era ricercata per aver abbandonato il figlio di pochi mesi in ospedale: arrestata dai carabinieri di Fermo in Svizzera.
Nei giorni scorsi a Zurigo (Svizzera), grazie alla collaborazione tra i Carabinieri del comando Provinciale di Fermo e le forze dell’ordine elvetiche, è stata rintracciata e arrestata una giovane marocchina di circa 20 anni, già domiciliato a Monte Urano ricercata dai militari di Monte Urano perché gravata da un ordine di custodia cautelare in carcere per il reato di “abbandono di persone minori o incapaci”.

L’operazione si inserisce in un contesto di intensa cooperazione internazionale di polizia avviata dai Carabinieri della Compagnia di Fermo, della Stazione di Monte Urano ed il supporto del Reparto Operativo di Fermo, e che ha visto il coinvolgimento del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale. La donna era ricercata dal mese di luglio e risultava inserita anche nel database di polizia europeo ai fini di arresto poiché a suo carico i militari avevano chiesto e ottenuto l’emissione di un mandato d’arresto europeo, diramato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo.

L’arresto è stato possibile grazie a un’accurata attività info-investigativa condotta dai Carabinieri che ha consentito di localizzare la ricercata proprio a Zurigo dove aveva trovato riparo, verosimilmente da alcuni conoscenti. Questo provvedimento, esteso a livello europeo a luglio, era stato diffuso perché la straniera deve rispondere dei gravi reati citati in danno dei due figli minori, commessi nelle province di Fermo e Ancona nel luglio scorso. In particolare la donna aveva portato il figlio di pochi mesi presso l’Ospedale di Fermo, dove era stata constata una grave forma di malnutrizione che aveva reso necessario il trasferimento del bimbo all’Ospedale Salesi di Ancona. Dopo aver lasciato il bambino in ospedale, la donna si è però resa irreperibile, senza più tornare. La già grave situazione si è aggravata quando, su specifica segnalazione, il Tribunale di Ancona ha disposto la sospensione della potestà genitoriale con divieto di espatrio a carico della giovane straniera, affidando il minore ai servizi sociali del Comune di Monte Urano, i cui operatori lo hanno poi inserito in una struttura protetta. La donna nel frattempo, prima dell’emissione del mandato d’arresto, era stata rintracciata in Germania insieme al secondo figlio minore, con il quale si era allontanata, anch’esso poi successivamente affidato ai servizi sociali. L’operazione, effettuata dalla Polizia elvetica, rappresenta un esempio lampante dell’efficacia della cooperazione tra le forze dell’ordine di diversi paesi, uno strumento irrinunciabile che consente di contrastare in modo incisivo la criminalità internazionale. Le autorità svizzere hanno messo la donna a disposizione per le procedure di estradizione verso l’Italia. I Carabinieri esprimono la loro gratitudine alle autorità elvetiche e al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia per il supporto e la sinergia che hanno permesso di assicurare alla Giustizia la straniera ricercata.


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