Da sin. Fabrizio Cesetti, Paolo Calcinaro e Andrea Putzu con i giornalisti Sandro Renzi, Roberto Cruciani e Pierpaolo Pierleoni
di Sandro Renzi
Scambio di cortesie, qualche battuta, e non poche punzecchiature. E’ andato così in scena ieru sera, nella redazione di Cronache Fermane, il primo confronto tra i consiglieri neoeletti in Assemblea regionale per la circoscrizione di Fermo. C’erano Paolo Calcinaro, mr preferenze, eletto nella civica I marchigiani per Acquaroli, Fabrizio Cesetti (Pd) e Andrea Putzu (FdI). All’appello, per motivi personali, mancava solo Jessica Marcozzi (Fi). Sotto il “fuoco incrociato” di tre giornalisti di Cronache Fermane, Pierpaolo Pierleoni, Roberto Cruciani e Sandro Renzi (in regia Simone Corazza con la collaborazione di Cristiano Ninonà), i consiglieri non si sono sottratti alle domande sul futuro delle Marche ma anche del capoluogo di provincia che a mesi sarà chiamato ad eleggere il sindaco, e poi su una inevitabile analisi del voto che ha visto premiare il centrodestra e riconfermare Acquaroli alla guida della Regione.
Per cominciare, dunque, un giudizio sulla campagna elettorale che i tre candidati hanno vissuto, dura e a tratti anche velenosa. Per l’esponente del Pd il centrosinistra ha sbagliato «parlando troppo degli altri e meno di noi. Ai cittadini interessavano le soluzioni dei problemi. Personalmente non ho parlato degli avversari ma dei temi legati all’economia, alle infrastrutture, ai rapporti tra Comune e regione». Sulla stessa linea anche il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro, per il quale «la coalizione di centrosinistra si è impegnata più a demonizzare invece che a parlare di programmi». E per il rieletto Putzu «la campagna elettorale è stata brutta nella misura un cui si è cercato di infangare l’avversario, cosa che ho subito anche io. Ma da quel momento ho capito che avremmo vinto le elezioni così come quando Ricci ha iniziato a fare proposte su proposte. Noi abbiamo fatto un gioco di squadra».
Posizioni in parte convergenti, almeno sui numeri, quando è stato chiesto loro cosa si aspettassero dall’esito del voto e dai competitor. Cesetti ha affermato di aver: «speso 20 mila euro per la campagna elettorale di cui 700 arrivati da contributi privati. Ho quasi azzeccato il numero delle mie preferenze il giorno delle elezioni. Mi aspettavo questo risultato così come quello del centrodestra, ma per quest’ultimo non con una simile percentuale di distacco. Cosa mi aspetto invece dai competitor? Per Calcinaro un assessorato forte, ad esempio quello al Bilancio, per portare risorse la territorio come feci io. Per Putzu un ruolo più politico». Per il sindaco di Fermo il risultato personale è andato oltre le aspettative che lo avevano portato a fermarsi nelle previsioni della vigilia poco sopra le 5000 preferenze. «Non immaginavo un risultato simile per me, gli avversari hanno peraltro giocato molto sul fatto che in passato abbia fatto parte di una giunta di centrosinistra da cui sono stato cacciato. Ma io in quella giunta ero civico e negli ultimi dieci anni il Pd è stato all’opposizione della mia amministrazione. Quando ho preso la delega in Provincia mi sono subito accorto che la gestione Pd dell’ente non aveva mosso paglia sui fondi messi a disposizione dalla Regione per le infrastrutture. Non avevo dubbi sulla rielezione di Fabrizio e di Andrea. Per quanto riguarda le aspettative future posso dire solo di essere a disposizione di Acquaroli».
Anche Putzu ha svelato di aver indovinato le sue preferenze prima dell’apertura delle urne e sul suo “futuro prossimo” non nasconde «di poter essere in difficoltà con un ruolo tecnico – ha detto l’esponente di FdI – e questo il governatore Acquaroli lo sa. Preferisco piuttosto mantenere un incarico politico e gradirei che l’assessorato andasse a Calcinaro. Paolo è persona competente sul piano amministrativo e il nostro partito gli sarà di supporto. Da Cesetti mi aspetto una opposizione rigorosa a attenta come ha fatto in questi ultimi cinque anni».
Un passaggio infine sulle prossime elezioni comunali a Fermo. Partita politica aperta. Putzu non ha dubbi: «Il centrodestra deve restare compatto e non dividersi continuando l’esperienza civica portata avanti da Calcinaro». Cesetti, che non ha parlato nè tantomeno confermato una sua candidatura a sindaco di Fermo, ha ribadito l’opportunità di un ricorso alle primarie, ritenendo che «sia fondamentale dare una mano al Partito per questo appuntamento elettorale che riguarderà altri Comuni della provincia di Fermo. Personalmente lo farò e resterà a disposizione del Pd». Chi è pronto a lasciare l’incarico tra poche settimane, ovvero Paolo Calcinaro, afferma che sia necessario non disperdere l’esperienza del civismo a Fermo «ma proseguire su questo solco voluto dai fermani». Senza entrare nel merito dei papabili candidati che potrebbero prendere il suo posto, Calcinaro ha chiuso con una punzecchiatura allo schieramento di centrosinistra: «Mi auguro che possa entrare in lizza un calibro come Cesetti».
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