Svelato il progetto Sisma per il rafforzamento della rete dell’emergenza nella Valdaso. Si punta a potenziare la gestione dell’emergenza. L’iniziativa è stata presentata ieri a Pedaso, presso la sala polivalente del Bocciodromo, in occasione della settimana nazionale della Protezione Civile, con il patrocinio della Prefettura di Fermo e di Anci Marche.
La Croce Verde Valdaso, entrata di fatto nell’organizzazione della Protezione Civile, diventerà Base Operativa Integrata Sisma Valdaso e ospiterà attrezzature e specialisti della Protezione Civile Bersaglieri di Ascoli-Fermo, allo scopo di creare sinergia tra soccorritori, tecnici e sanitari, per rafforzare la capacità di risposta alle emergenze nelle province di Fermo e Ascoli Piceno, ma anche di rendere più agevole la mobilitazione delle risorse in caso di calamità.
In secondo luogo, si è creata una collaborazione con la delegazione Marche della rete Borghi Autentici d’Italia, attraverso la quale i Comuni aderenti alla rete, metteranno a disposizione spazi e strutture per ospitare le attività formative della Protezione civile.
Ieri a Pedaso, a fare gli onori di casa, è stata l’assessore Maria Grazia D’Angelo che ha portato i saluti del sindaco Vincenzo Berdini e ha parlato di «un incontro su un argomento di grande interesse. Noi siamo molto contenti di ospitare questo evento, un argomento sul quale puntare la massima attenzione in questo periodo storico particolare».
Il progetto è stato promosso e fortemente voluto anche dalla Prefettura. Era infatti presente il Prefetto di Fermo, Edoardo D’Alascio: «Quando si parla di Protezione civile, lo intendo come cercare di far fronte alle emergenze, come impegno quotidiano da parte di tutti, amministratori locali, autorità, prefetti. La Protezione civile è partecipazione dal basso, non è solo associazionismo ma coinvolge ognuno di noi, è previsione e pianificazione. Tutto questo si declina in un concetto: cura, amore per il territorio e impegno costante da parte di tutti, solidarietà. Protezione civile significa fare rete per ridurre al minimo i rischi».
La sede della Croce Verde avrà dunque funzione di stoccaggio degli equipaggiamenti e un punto di formazione congiunta per gli operatori. Come ha spiegato il presidente della Croce Verde Valdaso, Daniele Petrini, questo progetto nasce da lontano: «Per noi si chiude un cerchio. Questo progetto ha la forma di un sogno che risale alla nostra presenza in loco nel post-terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto, dove abbiamo dovuto aspettare che ci portassero i feriti. Volevamo fare di più. Ci siamo formati per intervenire nel primo momento d’emergenza. Questo è un progetto che va oltre le comunità e va a preparare i volontari ad intervenire in scenari di crisi. Dopo un incontro con la Protezione civile, abbiamo capito che non possiamo tralasciare niente quando si tratta di protezione e sicurezza. Abbiamo scelto di crescere ancora. Oggi apriamo un cammino, con l’entusiasmo dei primi passi. Saremo presidio di sicurezza e solidarietà. Non vogliamo più trovarci con le mani legate davanti al dolore, e questo potrà avvenire grazie al progetto sisma della Protezione Civile».
Alla presentazione ha partecipato anche il capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso (in collegamento), rivelando che il progetto diventerà d’esempio per altre realtà. Erano presenti tutte le autorità civili e militari del territorio, in sala anche il consigliere regionale Andrea Putzu e il sindaco di Monte Rinaldo, Gianmario Borroni.
A coordinare il progetto, Francesco Lusek che è anche direttore tecnico dell’Associazione Bersaglieri. Lusek ha spiegato il percorso di formazione che ha portato alla creazione di questa nuova realtà di gestione dell’emergenza «a supporto degli enti locali, delle strutture operative per intervenire in casi di emergenza. Il progetto ha come soggetto il gruppo di Protezione civile dei Bersaglieri di Ascoli e Fermo. Sono 200 gli allievi coinvolti nella formazione. Tra i promotori dell’iniziativa, c’è stato anche Marco Marinangeli. Le basi operative saranno la Croce Verde Valdaso, Monte Rinaldo e altre aree che stiamo sperimentando, quelle messe a disposizione dei Comuni». Tra le risorse a disposizione, per ora ci sono 50 mila euro già stanziati, 44 mila euro arrivati da fondazioni e altri 6 mila donati ma si auspica l’arrivo di altri fondi regionali».
Serena Murri
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