“Il Brodetto Sangiorgese edizione 2025” Pronti per il gran finale

PORTO SAN GIORGIO - Serata finale venerdì 17 ottobre. «L’iniziativa – l’intervento di Giampiero Marcattili, assessore al Turismo del Comune di Porto Sa Giorgio – è partita con la precedente amministrazione comunale e con piacere, da tre anni a questa parte la stiamo portando avanti perché riguarda l’identità della nostra città. Abbiamo inserito più ristoranti e pensato a un Gran Galà che si è svolto questa estate presso Villa Bonaparte e che ha fatto parte del Festival del Mare. Nulla sarebbe stato lo stesso senza il prezioso aiuto dell’assessore Petracci che ringrazio vivamente». 

La cucina e i suoi piatti più tradizionali intesi sempre di più come un’esperienza, in grado di far conoscere l’identità di un territorio, anzi, più precisamente di una città, come nel caso di Porto San Giorgio e del suo “Il Brodetto Sangiorgese Edizione 2025” di cui è stata presentata la serata finale di venerdì 17 ottobre, questa mattina in una conferenza stampa tenutasi presso la sala consiliare del Comune. 

Questa edizione ha coinvolto 27 ristoranti di Porto San Giorgio che, a turno, dal 7 marzo al 3 ottobre, ogni venerdì, si sono susseguiti nella preparazione del brodetto sangiorgese mettendolo in carta per la cena o anche per il pranzo (in alcuni casi). La serata conclusiva, che si terrà appunto venerdì 17, prevede che tutti i ventisette ristoranti partecipanti alla manifestazione realizzino in quel giorno il proprio brodetto. 

L’origine del piatto, che il Comune di Porto San Giorgio è stato il primo di tutta la costa adriatica a definire con una De.Co denominazione comunale d’origini, è povera. Viene realizzato con la cosiddetta “muccigna”, cioè quell’insieme di pesci spinosi e invendibili per qualità e pezzatura, che i pescatori si portavano a casa per consumo familiare. Da questo pescato, secondo delle regole e degli ingredienti ben precisi, nasce questo piatto che raccoglie in sé tutto il sapore del mare. 

Come è arrivato ad essere un piatto da ristorante, lo ha spiegato in conferenza stampa Luciano Scafà, storico ristoratore sangiorgese e, molto di più, storico del territorio (che, per molto tempo, ha anche lavorato allo studio del primo libro di codifica della cucina marchigiana “Il cuoco maceratese” scritto nel 1700 per mano di Antonio Nebbia, ndr). 

«Mio padre – le parole di Scafà – ha avuto la capacità di prendere questo piatto popolare e dargli una dignità da ristorante. Io ho solo continuato su questa sua scia rendendo Porto San Giorgio famosa per questo piatto –spiega – Renzo Piano, il famoso architetto, partiva da Genova per venire a mangiare il brodetto sangiorgese nel mio ristorante. Lo abbiamo portato poi a Bruxelles, al Vinitaly, e guardo in avanti – conclude – sogno di realizzare, nei ristoranti che vorranno farlo, un vero e proprio menù composto solo da piatti tradizionali sangiorgesi».

 

«Esistono delle regole vere e proprie – le parole di Alessandra Petracci, assessore al bilancio del Comune di Porto San Giorgio e referente per la manifestazione – che disciplinano gli ingredienti, i pesci consentiti, l’esecuzione, le possibili varianti. Ogni ristorante, però, darà un suo tocco che renderà inconfondibile il proprio brodetto per il quale è imprescindibile la fetta di pomodoro verde».

 

 

«L’iniziativa – l’intervento di Giampiero Marcattili, assessore al Turismo del Comune di Porto Sa Giorgio – è partita con la precedente amministrazione comunale e con piacere, da tre anni a questa parte la stiamo portando avanti perché riguarda l’identità della nostra città. Abbiamo inserito più ristoranti e pensato a un Gran Galà che si è svolto questa estate presso Villa Bonaparte e che ha fatto parte del Festival del Mare. Nulla sarebbe stato lo stesso senza il prezioso aiuto dell’assessore Petracci che ringrazio vivamente». 

 

«Grazie a questa iniziativa – ha spiegato Noris Rocchi Presidente dell’associazione “Chi mangia la foglia” che collabora all’iniziativa – a Porto San Giorgio abbiamo reso accessibile e degustabile un piatto che prima, da Venezia a Santa Maria di Leuca, non era possibile trovare se non prenotandolo con largo anticipo e per tante persone. Dodici anni di brodetto De.Co. che ci ha conferito un’identità consentendoci di fare promozione turistica sentendosi orgogliosi di farlo».

 Il calendario 2026 sarà disponibile a partire da gennaio e sarà consultabile sui canali social del Comune di Porto San Giorgio.  Nel frattempo gli addetti ai lavori consigliano di affrettarsi con le prenotazioni per venerdì 17 ottobre 2025. 

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