Il Dup 2026-2028 di Fermo non convince Vallasciani (Pd): «Ci sono criticità non evidenziate dall’Amministrazione»

DUP - Il Partito Democratico, per voce del capogruppo Sandro Vallasciani, ha espresso perplessità riguardo alcuni fattori tra cui l'adozione del sistema accrual

Sandro Vallasciani

Il Documento Unico di Programmazione presentato dall’amministrazione nel consiglio comunale di ieri sera, non ha convinto fino in fondo il Partito Democratico, che ha sollevato alcune perplessità in merito.

«Da una attenta lettura del documento unico di programmazione del Comune di Fermo, relativo alla gestione finanziaria del triennio 2026-28, mette in rilievo alcune criticità, che mio avviso non hanno trovato evidenza nella narrazione data dall’Amministrazione – evidenzia Sandro Vallasciani, capogruppo del Pd – la prima delle quali è quella dell’obbligo di passare al principio contabile accrual nel 2026, voluto dal Pnrr, più semplicemente principio di competenza economica, registra le transazioni nel momento in cui avvengono, indipendentemente da quando si accertano i relativi flussi di cassa. Gli svantaggi di questo principio contabile includono la maggiore complessità e la necessità di risorse aggiuntive per la sua implementazione, data la necessità di registrare le transazioni non solo in base ai flussi di cassa, ma anche secondo la competenza economica».

«L’adozione del sistema accrual ha costi significativi che implicano investimenti in software, formazione del personale e aggiornamento dei processi interni. Il principio non tiene conto della liquidità immediata. L’Ente potrebbe trovarsi in una situazione di “buon risultato” economico, ma non avere la liquidità necessaria per far fronte ai pagamenti, rendendo più difficile la gestione della tesoreria – aggiunge Vallasciani – un capitolo significativo del Dup è dedicato agli investimenti Pnrr / Pnc ove vengono elencati i maggiori interventi come quelli di rigenerazione rigenerazione urbana, housing sociale, biodigestore ecc.. In quadro seppur meritevole, potrebbe contemplare ritardi nei Sal o nei collaudi Pnrr, che possono costruire vincoli di liquidità a breve termine (necessità di anticipare pagamenti con cassa o ricorso ad esposizione finanziaria). In tale ambito il Dup menziona il coordinamento per il rispetto dei tempi medi di pagamento, ma non fornisce uno scenario di sensitivity/contingenza in caso di ritardi Pnrr. Sarebbe opportuno includerlo».

«E’ stato redatto un cronoprogramma aggiornato per ciascun progetto Pnrr con: Sal pagati e da pagare, anticipi, stato contenziosi e eventuali penali?; Esistono garanzie finanziarie per coprire ritardi o extra-costi? In più programmi il valore delle entrate a finanziamento è fortemente influenzato dall’utilizzo dell’avanzo/Fpv e da entrate vincolate: occorre vigilare che l’uso dell’avanzo non sia strutturale, ma solo per spese una-tantum – aggiunge ancora Vallasciani – consiglierei :una riclassificazione dei residui e la pubblicazione di un piano operativo che leghi SAL e risorse di cassa, distinzione analitica tra entrate vincolate (non utilizzabili per equilibrio) e entrate libere, per valutare l’effettivo margine discrezionale dell’Amministrazione. Sempre nel Dup è riportato l’intervento del biodigestore con importo complessivo di €31.706.345,37 e l’intenzione di affidare la gestione in house a società partecipata (Asite Surl), previa valutazione economico-finanziaria e motivazione qualificata. Detta operazione è strettamente subordinata: alla redazione di una relazione motivata che giustifichi il mancato ricorso al mercato; all’aggiornamento del Pef che dimostri ad oggi la convenienza economico/finanziaria e rispetto dei principi di efficienza/trasparenza; alla gestione dei rischi ambientali e finanziari (residui di impianto, tariffazione,
mercato biometano)».

«Siamo in attesa di conoscere la relazione completa del Pef e la comparazione economica tra gestione in house vs gara pubblica, sollecitando anche l’ audizione di tecnici esterni indipendenti su sostenibilità economica e ambientale. Per quanto concerne la Tari il quadro normativo mutato con intervento di Arera, comporta sulle componenti perequative una diversa e maggiore responsabilità della copertura spese. Per quanto concerne invece la riscossione coattiva esternalizzata viene segnalata la scadenza del contratto entro il 2026. Le scadenze di affidamenti esterni nel 2026 sono un punto critico: se non pianificato per tempo il rinnovo, si rischiano interruzioni operative e peggioramento del gettito. Si raccomanda quindi un piano di gara/affidamento per il post-2026 (tempi, criteri, valutazione costi/benefici e possibili internalizzazioni) – conclude Vallasciani – per le componenti perequative Tari sarebbe opportuno un documento di verifica della copertura degli oneri a valle delle deliberazioni della Corte dei Conti (Delibera n.13/2025 citata nel Dup). Si confida che nella relazione del bilancio di previsione 2026 queste incognite possano essere trattate e risolte».


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