«Dopo 4 anni di rinvii e riprogettazioni che ne hanno ridotto fortemente la portata iniziale, l’intervento di 450 mila euro su Piazza Mentana è approdato alla fase esecutiva, ma presenta notevoli criticità, che riteniamo necessario portare all’attenzione della cittadinanza». E’ questo il punto di vista del Comitato di Viale Cavallotti, di Italia Nostra, e Legambiente Fermo che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa, presso la Sala Riunioni della Società Operaia di Porto San Giorgio, per chiedere con urgenza un confronto con il sindaco Valerio Vesprini e l’amministrazione comunale di Porto San Giorgio. Tale progetto risulta già approvato dal Comune di Porto San Giorgio e nel corso del suo iter istituzionale.
«Lo facciamo oggi perché, ancora una volta, l’amministrazione non ha previsto alcuna forma di interlocuzione o consultazione pubblica, nonostante i continui richiami alla “partecipazione” contenuti nei suoi programmi. Invitiamo l’Amministrazione a convocare un incontro pubblico, alla presenza dei progettisti, per la presentazione e discussione del progetto» incalzano.
Ad alternarsi al microfono, Luciana Luciani del Comitato Viale Cavallotti, il sangiorgese Roberto Macerata, Luigi Silenzi del Comitato Viale Cavallotti, Lorenzo Trentuno neo presidente di Italia Nostra Fermo e altri cittadini sangiorgesi.
«La prima e più evidente criticità – aggiungono le sigle entrando nei dettagli – è il previsto taglio insensato ed immotivato di 11 alberi ad alto fusto, alcuni sanissimi e bellissimi, che priverà la piazza della loro ombra e valore paesaggistico. Gli alberi sono organismi viventi e non possono essere equiparati ad oggetti da rimuovere secondo convenienza. Anche sul piano educativo l’abbattimento é un messaggio molto negativo soprattutto se rivolto ai bambini. Le nuove piantumazioni saranno collocate lungo il perimetro della piazza, ma senza alcun intervento (ad es. aiuole) mirato alla tutela dei pini esistenti. Il rischio è di assistere, come già avvenuto in viale Nazario Sauro, a un rapido deterioramento del patrimonio arboreo per mancanza di cura. All’interno della piazza resteranno solo piccoli arbusti e alberelli, poco ombrosi e confinati in aiuole rigide di cemento e travertino. Sarebbe stato molto più qualificante includere il filare di alberi e financo la viabilità perimetrale all’interno della piazza, prevedendo una nuova pavimentazione e riorganizzando corsie ed aree di sosta».
Queste scelte derivano, per Comitato di Viale Cavallotti, Italia Nostra e Legambiente Fermo «da una riprogettazione architettonica discutibile. Alcuni alberi saranno addirittura abbattuti per fare spazio a una moltiplicazione di accessi di dubbia utilità. Sarebbe stato meglio puntare sul restauro della piazza sulla base di un serio studio del verde storico piuttosto che su una riprogettazione. Preoccupa anche la scelta dei materiali per la nuova pavimentazione. La presenza di leganti a base di calci idrauliche nel composto superficiale può ridurre drasticamente la permeabilità, favorendo la salinizzazione del sottosuolo, con conseguenze potenzialmente dannose per la vegetazione. Se la percentuale di legante sarà elevata o la compattazione eccessiva, la superficie rischia di diventare semi-impermeabile, con fessurazioni, ristagni d’acqua e alterazioni del drenaggio. Sul lato mare l’obiettivo dichiarato di “riconnettere la piazza al lungomare” viene assolutamente ignorato. La piccola piazzetta antistante, oggi degradata ma con una splendida visuale su monumento ai caduti, Villa Bonaparte e torre trecentesca, continuerà a essere occupata da una caotica accozzaglia di giochi vetusti. Infine, desta sconcerto la modifica dell’ultimo minuto al progetto per lasciare spazio a un dehor. Nonostante le riduzioni rispetto all’attuale, si tratta comunque di una struttura semi-permanente che altera le simmetrie previste e appare estranea al disegno complessivo. Rivolgiamo dunque un appello all’amministrazione comunale affinché riconsideri questi punti prima dell’affidamento dei lavori. Le modifiche da noi proposte non comportano costi aggiuntivi né ritardi nei tempi di realizzazione: serve soltanto la volontà politica di migliorare il progetto nell’interesse collettivo».
La discussione richiesta verterebbe, dunque, su argomenti come la mancanza di confronto nella scelta della nuova veste della piazza. Il progetto finale, infatti, è stato oggetto di diverse revisioni nessuna delle quali, però, a detta delle sigle, è stata messa a conoscenza della cittadinanza offrendo alla stessa la possibilità di un pronunciamento a riguardo. E poi la criticità che si connota come la più sentita, ovvero il taglio di 11 alberi secolari ad alto fusto, sani, quindi non con la necessità di venire estirpati. In particolare, chi oggi chiede un confronto con il Comune, punta l’attenzione sul fatto che le piante sono da considerare essere viventi e delle quali non è possibile disporre arbitrariamente come fossero oggetti inutili senza nessuna importanza.
«La distruzione delle piante – è stato riferito in conferenza – dovrebbe essere l’ultima scelta dell’amministrazione che invece la ritiene la condizione fondamentale per partire con i lavori. Chiediamo che non solo le piante vengano mantenute ma addirittura aumentate». Sul tavolo anche le nuove essenze arboree che verranno impiantate; il rendering della nuova piazza illustra l’installazione di piante ad arbusto piccolo, da inserire all’interno di vasconi quadrati che lungo il proprio perimetro ospiteranno delle panchine per far sedere le persone. La criticità segnalata è quella che la piazza perderà la sua funzione di parco urbano, non avrà più zone d’ombra refrigeranti date le nuove piante a piccolo arbusto». Occhi puntati anche sulla pavimentazione, la presenza fissa di un gazebo all’interno della piazza e la ristrutturazione, ritenuta necessaria dalle sigle, anche di tutta la zona esterna al parco urbano.
Antonietta Vitali
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