«Allargamento a otto della giunta? Altri due assessori e altrettanti consiglieri. Troppi costi, mi opporrò»

IL DIKTAT del consigliere regionale Pd, Fabrizio Cesetti: «Con i prossimi sei assessori, ci saranno altrettanti nuovi consiglieri di maggioranza, e relativi stipendi. Con ulteriori due assessori, i secondi passerebbero addirittura a otto. Impensabile. La maggioranza gode già di una norma che prevede le surroghe, e a queste si aggiungano i costi per altri due assessori: davvero troppo, a meno che non cambino la norma stoppando tutte le surroghe»

Fabrizio Cesetti

«Ma stiamo scherzando? Una giunta a sei che rischia di diventare addirittura a 8? Un’assurdità pensare che la maggioranza, che già gode di sei surroghe consiliari, avrebbe ulteriori due consiglieri. E questo equivale a dire un totale di altri due stipendi da consigliere (che si aggiungono ai sei delle surroghe) e altri due da assessore che peserebbero sulle tasche dei cittadini». E’ categorico il consigliere regionale Pd Fabrizio Cesetti sull’ipotesi di allargamento proprio a 8 della giunta regionale (possibile da legge nazionale ma previo modifica dello Statuto regionale) guidata dal governatore Francesco Acquaroli. L’ampliamento sarebbe certamente utile alla maggioranza e al presidente per logiche di scacchiere politico e di compensazioni partitiche. Ma, qualora dovesse approdare in Aula, come è molto probabile che sia, troverà la strenua opposizione del consigliere dem.

Il motivo? Per Cesetti è presto detto: «Con i prossimi sei assessori, ci saranno altrettanti nuovi consiglieri di maggioranza, e relativi stipendi. Con ulteriori due assessori, i secondi passerebbero addirittura a otto. Impensabile. La maggioranza gode già di una norma che prevede le surroghe, e a queste si aggiungano i costi per altri due assessori: davvero troppo, a meno che non cambino la norma stoppando tutte le surroghe».

L’attuale normativa prevede che il consigliere nominato assessore si sospende dalla carica consiliare. Una sospensione, appunto. Infatti, qualora il presidente dovesse ritirargli le deleghe, tornerebbe al suo posto in Assise (e chi gli è subentrato tornerebbe a casa). Una norma, quella in vigore, passata sotto la giunta Ceriscioli, e prima della quale l’assessore poteva mantenere la carica consiliare (ovviamente non stipendiata). Allora si poteva. Ora non più.


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