Fermhamente: il Festival delle Scienze al via con la conferenza su IA, medicina rigenerativa ed esplorazione spaziale

FERMO - Ospiti della conferenza di apertura, sono stati tre ricercatori marchigiani di fama internazionale come: Bruna Corradetti, Ferdinando Cannella ed Eleonora Tubaldi


di Matteo Achilli

Si è aperta ufficialmente la nona edizione del Festival delle Scienze “Fermhamente” e lo ha fatto presso l’ex mercato coperto, dove si è tenuta la conferenza inaugurale, che ha avuto come tema: Intelligenza artificiale, medicina rigenerativa ed esplorazione spaziale.
Un’occasione d’incontro dunque tra discipline per immaginare rischi, opportunità e nuove frontiere della scienza, tra etica, innovazione e sostenibilità.

Ospiti d’eccezione tre ricercatori marchigiani di fama internazionale come: Bruna Corradetti, Ferdinando Cannella ed Eleonora Tubaldi.

A dare il via alla sera il direttore scientifico del festival prof. Andrea Capozucca, che ha illustrato i inumeri della manifestazione, oltre a ringraziare tutte le autorità accorse alla conferenza di presentazione, i media partner ed i vari sponsor che consentono al festival di avere sempre maggiore slancio.

«Abbiamo voluto mettere le Marche al centro del festival – ha dichiarato Andrea Capozucca, direttore scientifico del festival – dando lustro alla nostra regione. Ci sembrava bello dare spazio anche a questo aspetto».

La prima ad intervenire è stata la dott.ssa Bruna Corradetti, originaria di Castignano (Ap), è un biotecnologa e pioniera della medicina rigenerativa, guida un gruppo di ricerca al Baylor College of Medicin di Houston.
«Mi occupo di medicina rigenerativa. Da Castignano mi sono trasferita a Houston, dopo aver studiato all’Università Politecnica delle Marche. Tante le esperienze fatte in università che mi hanno poi portato a girare l’europa e infine gli Usa. Con il mio gruppo di lavoro, sviluppiamo terapie o medicine che riparino o sostituiscono le cellule o i tessuti, un po’ come fa la Salamandra o altri animali. La natura per noi è modello e misura – dichiara la dott.ssa Corradetti – nel mio laboratorio stiamo sviluppando l’uso delle cellule staminali nella nanotecnologia e l’ingegneria tessituale. Negli ultimi dieci anni della ricerca abbiamo sviluppato dei sistemi che consentano al nostro organismo di rigenerare, non solo di guarire. Per quanto riguarda le cellule staminali, esse sono molto attive e contengono capacità rigenerative molto altre, soprattutto quando recuperati da elementi fetali. Se è vero che le cellule staminali possono rilasciare delle nano particelle ricche di informazioni e queste possono aiutare le cellule a rigenerarsi, è pur vero che a seconda dei messaggi che vengono degenerati, le particelle possono degenerare e quindi modificare il futuro delle persone con cui abbiamo a che fare, non solo a livello clinico, ma anche sociale. Dalle cellule quindi impariamo come fare per supportare una società attiva e proattiva»

La parola è quindi passata alla dott.ssa Eleonora Tubaldi di Recanati, che è ingegnere aerospaziale e docente presso la University of Maryland, College Park

«Tutti i giorni ci chiediamo quale sia la nostra frontiera, la mia è quella dei materiali intelligenti e robot soffici – ha affermato la dott.ssa Tubaldi – nel mio laboratorio usiamo una combinazione di metodi analitici, numerici e sperimentali per studiare metamateriali, robot soffici e tessuti cardiovascolari, il tutto nel settore della salute cardiovascolare. I materiali intelligenti sono quelli nei quali una o più proprietà possono essere programmate nella fase di design per rispondere a specifici stimoli esterni.

A chiudere la conferenza, il dott. Ferdinando Cannella esperto di robotica avanzata, è un ingegnere meccanico e responsabile della Facility di Robotica Industriale dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Cannella è intervenuto insieme alla moglie e collega Maria Paola D’Imperio, collegata in video conferenza. I due hanno illustrato come la ricerca possa trasformare la scienza in concretezza.

«La ricerca è l’unico modo per andare avanti – ha esordito Cannella – una delle ricerche più importanti che ho fatto, è quello che ci ha portato a creare l’unico robot che fa ispezione e sicurezza sul ponte di Genova. Con il nostro gruppo facciamo robotica industriale, creando prototipi di robot che poi funzioneranno davvero nella vita reale. Dove va la scienza? nel mescolare le conoscenze, ormai la scienza è collaborazione, nessuno saprà mai tutto per portare avanti una ricerca. La scienza deve essere applicata, perché questo permette di capire se la direzione della ricerca è quella giusta, affinché aumenti la conoscenza».

Bruna Corradetti

Ferdinando Cannella

Eleonora Tubaldi


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