«1975-2025…pensati ventenne” questo il mood della reunion dei 50enni di Monte Urano che si sono ritrovati per festeggiare il loro mezzo secolo di vita. Sabato scorso, infatti, un bel gruppo di 50enni si è ritrovato a tavola per festeggiare con lo stesso entusiasmo che da sempre li contraddistingue. Una serata spensierata in cui non sono mancati abbracci, sorrisi e tante ricordi.
Tavoli ben imbanditi al ristorante il Vecchio Molino di Rapagnano che ha servito un’ottima cena accompagnata dall’open bar finale che ha scaldato gli animi…la musica e l’animazione di Roberto Bora hanno pensato al resto, tra divertimento, canti e balli improvvisati, per scatenarsi in allegria fino a notte fonda «con i piedi stanchi – sorridono alcuni dei partecipanti – ma con i cuori pieni di gioia e felicità».
Una serata indimenticabile, una sessantina i partecipanti. C’è chi è tornata da Milano per non perdersi la reunion, chi ha deciso di cambiarsi in auto per evitare di fare tardi, chi nonostante il lavoro e la stanchezza ha deciso che era una serata da non perdere, e chi ha festeggiato proprio quella sera il suo cinquantesimo compleanno.
I preparativi sono iniziati ad aprile con un post su Facebook alla ricerca di monturanesi cinquantenni in giro per lavoro o per motivi familiari…poi con un gruppo WhatsApp si è cercato di arrivare a più contatti possibili, grazie anche al passaparola. E alla fine data concordata in largo anticipo per dare a tutti modo di organizzarsi per tempo.
E per rendere ancor più indelebile la serata, quella spilletta creata appositamente con la dicitura “pensati ventenne”, un modo per riderci su e sdrammatizzare il mezzo secolo di vita. «Alla fine dei conti la cosa più difficile è stata cercare di farci una foto insieme, il delirio più totale, è stato uno dei tanti momenti di grosse risate e allegria, sembravamo dei bambini in gita scolastica. Insomma una serata da 10 e lode…ma in fin dei conti
non poteva essere diversamente, quando ci si rivede dopo tanto tempo – concludono alcuni partecipanti – è sempre una grande emozione, siamo diventati grandi, sì, ma dentro custodiamo ricordi indelebili di un’infanzia trascorsa insieme tra i banchi di scuola o per le vie del paese. Un brindisi a noi, ragazzi del ‘75, con la promessa di rivederci prima del prossimo decennio».
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