Donati (Cisl): «Si riparta col confronto e la contrattazione sul nuovo ospedale di Campiglione»

IL SINDACALISTA lancia anche un appello al futuro assessore alla sanità: «Si adoperi per un forte cambio di passo e discontinuità con il passato, nel modo di  relazionarsi con il Sindacato, nelle modalità di coinvolgimento dei rappresentanti sindacali nei processi di  cambiamento che inevitabilmente dovranno avviarsi anche a seguito degli Atti Aziendali recentemente  approvati, nel trovare forme sui territori per aprire tavoli di scambio di idee e proposte che valorizzi le  competenze presenti. Altro auspicio è che avvii quanto prima un’attenta analisi e valutazione del management delle Aziende»

Giuseppe Donati

«Sanità, è ora di riprendere con forza il percorso del confronto e della contrattazione sul nuovo ospedale. Servono risposte e certezze su tempi, risorse e assunzioni». E’ quanto chiede il responsabile territoriale della Cisl Fp, Giuseppe Donati. 

«Terminato il periodo pre e post elettorale, è urgente riprendere il percorso di confronto e contrattazione in  Ast Fermo – scrive in una nota il sindacalista – per affrontare i tanti temi rimasti aperti e le criticità da risolvere. Urgentissimo ricevere risposte a quesiti rimasti inevasi e sulle tematiche che investono i lavoratori del comparto, ancora in attesa, ad  esempio, dei passaggi economici il cui bando è scaduto a gennaio 2024, della stabilizzazione dei  precari e dei passaggi verticali. I ritardi, ascrivibili a decisioni sulle priorità imposte dalla Direzione  agli Uffici competenti, hanno danneggiato e continuano a danneggiare, sia economicamente sia  professionalmente, i dipendenti aventi diritto. E’ ora di sanare questi imperdonabili ritardi altrimenti  verranno instaurati contenziosi che costeranno cari alla collettività tutta fermana.  Se è vero che il Fermano, secondo i rumors, dovrebbe uscire rafforzato in termini di rappresentanza e peso  nella futura giunta (sarebbe veramente ora, dopo anni difficili), la Cisl Fp Marche – Area Sindacale di  Fermo – non può che rimarcare nuovamente quanto siano sfavorevoli i dati della sanità locale in rapporto ad  altri territori delle Marche. Il rapporto del numero di professionisti ed operatori con il numero dei residenti,  risulta il peggiore della Regione come pure quello dei posti letto per acuti, post acuti e delle residenze.  Serviranno quindi un grande “colpo di reni”, scelte coraggiose e risorse aggiuntive, per riprendere un  percorso di riavvicinamento alle altre province. In tal senso andrebbe ripreso e adeguatamente valutato, da  parte della nuova Giunta regionale, il documento redatto e depositato dai tutti i Sindaci della Ast Fermo,  nell’ultima Conferenza sulla Sanità. Riprendere il confronto sindacale è fondamentale. I prossimi 22 e 28 ottobre sono previsti due incontri tra la Rsu e la Direzione, che diranno molto sull’intenzione di quest’ultima di trovare sintonia con i rappresentanti  dei dipendenti e non andare invece ad alimentare tensioni, in un clima interno ampiamente di scontento tra  il personale. E’ nelle prerogative aziendali proporre riorganizzazioni ma sempre dando certezze e tutele ai  lavoratori. Ad esempio, l’integrazione del personale Tecnico Sanitario della Patologia Clinica e del Centro  Trasfusionale, così come proposto dalla direzione Ast nella versione ultima, non ha minimamente tenuto  conto delle legittime ed opportune richieste della Cisl Fp riscontrate in un’assemblea con i Tecnici Sanitari.  Non si possono avviare riorganizzazioni mettendo a rischio i professionisti e pazienti ma soprattutto senza  aver corretto le criticità organizzative già esistenti attualmente nel sistema, come denunciate da sindacato e operatori. Così non ci siamo proprio. Il prossimo 22 ottobre al tavolo di confronto, siamo certi, si potranno  trovare i giusti correttivi che consentano di procedere nella sperimentazione e nel contempo garantire ai  professionisti di lavorare in sicurezza e qualità. Questo è l’auspicio per evitare inutili e nocive tensioni». 

«Cisl Fp Marche – Area Sindacale di Fermo – ritiene strategica per la crescita della sanità fermana, l’apertura  del nuovo ospedale di Campiglione. Dovrebbe essere interesse comune giungere all’appuntamento,  condividendone per quanto possibile, tempi e modalità. Servirebbe però riprendere quanto prima, il  confronto tra Regione, direzione di Ast e sindacato, giocando a carte scoperte ed evitando pericolosi  personalismi da parte di battitori liberi con la presunzione di avere il pallino del gioco. Per dirla  chiaramente, Cisl Fp intende evitare quello che è accaduto in piccolo, nei mesi precedenti l’apertura  dell’Ospedale di Amandola, ove la direzione di Ast ha negato più volte di entrare nel merito dell’argomento e il direttore sanitario in particolare, non ha mai incontrato i sindacati per fornire le dovute informazioni più  volte richieste. Con il nuovo ospedale di Campiglione, non potrà né dovrà avvenire questo perché il sindacato ed in particolare Cisl Fp vorranno essere considerati degli interlocutori privilegiati nel percorso  decisionale. Senza la collaborazione convinta ed attiva del personale, l’impresa di gestire il trasferimento e il  periodo di transizione (che dovrà essere il più breve possibile) ove saranno attivi due ospedali, risulterà  molto più complessa. Quindi, chi all’interno della Direzione Generale fosse tentato di sentirsi  “autosufficiente” e soprattutto “autoreferenziale” sarà meglio che riveda al più presto i suoi propositi. Sarà una  delle prime richieste che rivolgeremo al nuovo assessore regionale alla Sanità: favorire trasparenza di  informazione e soprattutto coinvolgimento di tutti gli attori interessati nel percorso di organizzazione,  trasferimento e attivazione dei reparti all’interno dell’Ospedale di Campiglione. Il grande punto  interrogativo riguarda l’adeguamento dell’organico per i nuovi reparti e servizi dell’Ospedale. Serve  conoscere i numeri “veri” e le risorse economiche aggiuntive effettivamente messe a disposizione, per  l’aumento del personale. Nella riunione del 22 ottobre è stato inserito all’OdG anche questo argomento. Va  detto che nell’adeguamento del Piao quindi dall’analisi dei Piani di Fabbisogno 2025-27, purtroppo non  arrivano notizie confortanti. Siamo ancora ben lontani dagli standard di personale auspicati per la situazione  attuale. Figurarsi per il nuovo Ospedale. Va riconosciuto alla direzione di Ast di aver provveduto, fino ai  primi mesi del 2026, alla proroga di gran parte dei contratti a tempo determinato in scadenza prima  dell’estate e poi in seguito. Va registrato anche l’aumento del numero di Oss, di circa 13 unità.  I numeri però sono ben lontani da quelli auspicabili. A dimostrazione c’è l’enorme numero di giorni di ferie  non godute dal personale del comparto, circa 20.000 giornate (relativo agli anni precedenti e quello in  corso) accumulate da molti professionisti ed operatori, per non parlare delle circa 150.000 ore eccedenti.  Sono cresciuti i servizi negli ultimi anni, basti pensare a Emodinamica ma non adeguatamente il numero  di infermieri, Oss, Tecnici Sanitari e personale della prevenzione mentre, basta consultare l’albo pretorio,  per notare l’allarmante fenomeno delle dimissioni volontarie o richieste di trasferimento di tante figure professionali. Per fare fronte a tutto ciò, servirebbe invertire drasticamente la rotta e ragionare insieme  sull’effettivo fabbisogno di personale in base ai sevizi da rendere a pazienti ed utenti esterni. Assurdo che  nel 2025, in gran parte dei reparti dei due ospedali esistenti in Ast Fermo, i turni non vedano sempre la  presenza di Oss, con il rischio forte di avvio di contenziosi per demansionamento da parte degli infermieri.  Servirebbe altresì uscire da logiche impositive con decisioni cadute dall’alto e trovare a ristabilire empatia e  fiducia, di chi è alla base della piramide aziendale nei confronti del vertice. In questi anni purtroppo, la  sfiducia e la demotivazione sono cresciute. Nonostante ciò, regge ma non sappiamo fino a quando, il patto  forte tra operatore e utente. Prevale per fortuna nella sanità fermana, il senso di grande responsabilità e  professionalità della stragrande maggioranza dei professionisti che ha reso possibile tenere a galla la nave  anche in mare tempestoso e nonostante i capitani. La Cisl Fp resta fiduciosa che il buon senso prevarrà da parte di tutti. La disponibilità a collaborare  fattivamente non mancherà sempre che vi sia rispetto e trasparenza. La Cisl Fp al nuovo Assessore alla Sanità, chiunque sarà, anticipa gli auguri di buon lavoro ma allo stesso tempo chiede sin da oggi, di adoperarsi per un forte cambio di passo e discontinuità con il passato, nel modo di  relazionarsi con il Sindacato, nelle modalità di coinvolgimento dei rappresentanti sindacali nei processi di  cambiamento che inevitabilmente dovranno avviarsi anche a seguito degli Atti Aziendali recentemente  approvati, nel trovare forme sui territori per aprire tavoli di scambio di idee e proposte che valorizzi le  competenze presenti. Altro auspicio è che avvii quanto prima un’attenta analisi e valutazione del management delle Aziende»


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