«Era pastore e gloria per tutte le Marche» Più di mille persone per l’addio al cardinale Menichelli

SAN SEVERINO - Un'ondata di affetto e commozione al santuario della Madonna dei Lumi per l’addio al cardinale morto a 86 anni. Il ricordo delle autorità e dei fedeli. Il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi: «La regione può essere orgogliosa di quello che ha fatto per la nostra terra»

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di Francesca Marsili

Una folla composta e visibilmente commossa, oltre un migliaio le persone che hanno dato l’ultimo saluto al cardinale Edoardo Manichelli, morto lunedì mattina all’età di 86 anni. Questa mattina, il santuario Madonna dei Lumi non è riuscito a contenere tutti coloro che hanno scelto di salutare il «pastore con l’odore delle sue pecore», come amava definirsi, che ha lasciato un segno profondo non solo nella sua città di origine, San Severino, ma nelle diocesi di Chieti-Vasto, Ancona-Osimo.

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Una cerimonia essenziale, esattamente come lui stesso aveva scelto nelle sue ultime volontà: sul feretro un passo del vangelo e una rosa bianca. Fuori dalla chiesa un maxischermo, per permettere ai tanti fedeli arrivati sin dalle 8 di questa mattina di seguire la solenne funzione presieduta dal presidente della Cem e vescovo di Macerata Nazzareno Marconi a cui hanno preso parte 25 vescovi arrivati anche da fuori regione. La fiumana di affetto è stata supportata dalle navette della Contram, che hanno permesso ai tantissimi giunti a San Severino di raggiungere la chiesa senza problemi.

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La prima fila riservata ai familiari, alle sorelle Anna e Mariella. Altri cento posti riservati alle tante autorità civili e militari che assieme a tanti fedeli e amici hanno voluto salutare don Edoardo raccolti nel dolore e nella preghiera per onorare un pastore che ha saputo accompagnare con sapienza e amore il cammino di tante comunità. Tra loro il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, la sindaca di San Severino, Rosa Piermattei, e il presidente del Consiglio comunale di Ancona, Simone Pizzi.

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Il ricordo personale del vescovo di Macerata Nazzareno Marconi: «Conoscevo Edoardo dal 1978 e penso a quando scherzando gli dicevo “ti farai qualche giorno di purgatorio perché sei uno dei colpevoli del fatto che sono vescovo. Ho avuto la sua fiducia e spero di non deluderlo nell’impegno». Marconi ha poi raccontato come era Menichelli nel suo lavoro pastorale e che tipo di ricordo ha lascito in coloro che lo hanno incontrato nel proprio cammino di fede.

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«È sempre stato vicino alle persone. Mi ha colpito molto il fatto che in questi giorni ho ricevuto molte telefonate da Roma, da famiglie che erano i ragazzi della parrocchia dei Sacri cuori dove lui faceva attività con i giovani, parliamo di fine anni ’70. Ora sono nonni e hanno ancora un bellissimo ricordo di lui: questo è stato don Edoardo, una persona di grande rilievo nel suo lavoro a fianco del cardinale Silvestrini nella Santa Sede, e soprattutto una gloria per le Marche, che può essere orgogliosa di quello che il cardinale ha fatto per la nostra terra».

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Visibilmente commossa la sindaca Piermettei ha ricordato il legame profondo tra la città di San Severino e Don Edoardo, come lui stesso chiedeva di essere chiamato.

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«Questa era la sua città natale, che ha sempre seguito anche se era fuori – ha sottolineato la sindaca asciugandosi le lacrime -. Poi ha scelto di tornare qui nei suoi anni di pensionamento e oggi lo accompagneremo dove deve stare, ad Ancona, ma non lo dimenticheremo mai perchè le sue radici sono qua. Era un genitore, un amico, un fratello, che non aveva mai dimenticato che cosa vuole dire essere “l’ultimo” e non avere una famiglia, che lui ha peso da giovanissimo. È una grande perdita – ha concluso la prima cittadina -, ma sappiamo che ci ha lasciati solo fisicamente».

 

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L’omelia della funzione è stata affidata al vescovo di Ancona-Osimo, monsignor Angelo Spina. «La celebrazione delle solenni esequie del Cardinale Menichelli suscita nel nostro cuore sentimenti di dolore per la perdita di un grande Pastore – ha sottolineato Spina -, ha lasciato un ricordo incancellabile di sapienza e guida spirituale e pastorale, i cui frutti sono ancora ben vivi e presenti nelle comunità cristiane delle Diocesi da lui guidate». Toccante il ricordo degli ultimi anni segnati dalla malattia, affrontata con fede e coraggio. «Ha sperimentato la croce di una malattia devastante – ha ricordato ancora Spina – sempre sorretto e accompagnato con amore e dedizione dai familiari, dai medici, dalle suore e dagli amici». Menichelli ha infatti vissuto il suo ministero con passione, umiltà e dedizione totale, senza risparmiarsi nemmeno negli anni più duri della malattia, che aveva scelto di trascorre proprio nella sua San Severino, con le suore che custodiscono il santuario della Madonna dei Lumi.

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«Il progressivo affaticamento fisico non ha fiaccato il suo spirito esaltando ancora di più quella carica interiore di amore a Cristo, di passione per il Vangelo e per il servizio all’uomo – ha proseguito l’arcivescovo -. Fino al termine del suo ministero ha continuato a essere un pastore vicino alla sua gente, sempre mosso da quella “tensione pastorale” che lo spingeva ad incontrare ogni comunità, con una presenza forte ma discreta, ricca di umanità e spiritualità. È stato un pastore in mezzo alla sua gente, un pastore che ha voluto essere il collaboratore della gioia che nasce dall’incontro personale e salvifico con il Redentore».  Al termine dell’omelia, Spina ha annunciato che anche Papa Leone XIV ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Menichelli attraverso un telegramma.

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«Nel ricordare questo caro fratello che ha servito la Chiesa e la Santa Sede con dedizione – ha scritto il Papa – elevo la mia preghiera al Signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, lo accolga nella Gerusalemme celeste». «Di cuore», Leone XIV ha impartito la benedizione apostolica ai familiari, a quanti lo hanno assistito amorevolmente, ai presenti al rito esequiale. Oggi pomeriggio, alle 17, la salma sarà accolta nel duomo di Ancona e, secondo le disposizioni testamentarie del Cardinale, sarà tumulata nella cripta della cattedrale di San Ciriaco. 

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