«Ombrelloni in sharing e chalet “stellati”» La ricetta di Montagnoli (Sib) per l’estate 2026

Gli ultimi tuffi domenica mattina, approfittando di sole e caldo un po' fuori stagione. Ombrelloni e lettini non ci sono più da almeno tre settimane e il tema della destagionalizzazione non pare prendere ancora piede lungo la costa Fermana. Ed allora è più che mai tempo di bilanci per la stagione estiva ormai archiviata, con un occhio rivolto alle prospettive del settore.

di Sandro Renzi

Gli ultimi tuffi domenica mattina, approfittando di sole e caldo un po’ fuori stagione. Ombrelloni e lettini non ci sono più da almeno tre settimane e il tema della destagionalizzazione non pare prendere ancora piede lungo la costa Fermana. Ed allora è più che mai tempo di bilanci per la stagione estiva ormai archiviata, con un occhio rivolto alle prospettive del settore. La buona notizia, almeno per ora, è che i prezzi dei servizi in spiaggia non cresceranno per il 2026. Resta aperta la finestra di marzo per fare qualche correttivo, ma la sensazione tra gli operatori balneari è che ci si debba muovere nella forbice già comunicata in passato. Quindi, se qualche operatore deciderà di aumentare i prezzi, lo avrà fatto tenendosi però all’interno di un range già noto nelle tabelle esposte. Ne è convinto anche Romano Montagnoli, presidente del Sib.

Montagnoli, come è andata la stagione 2025 per le spiagge della provincia di Fermo?

Ci ha lasciati un pò con l’amaro in bocca perché arrivavamo da un giugno spettacolare. Pensavamo di poter fare una stagione di quelle che capitano una volta ogni quindici anni. Poi a luglio crisi e maltempo ci hanno messo del loro frenando le aspettative. E ad agosto il lavoro si è concentrato nelle prime due settimane come avviene ormai da tempo. Alla fine, insomma, possiamo affermare di esserci attestati sui livelli degli anni passati.

Eppure altrove, ad esempio lunga la costa romagnola, si è parlato di una crisi pesante per i balneari.

Qui da noi le spiagge le abbiamo riempite grazie anche agli stagionali. Le teste, per così dire, ci sono state, a mancare sono stati invece i consumi. Tanti residenti, tanti stagionali, i turisti hanno contribuito a far sì che gli ombrelloni fossero quasi tutti occupati sebbene la percezione potesse essere quella di spazi vuoti.

In effetti più di uno chalet, nel weekend, aveva il sold out. Non altrettanto si può dire per i consumi.

Si spende di meno e non solo negli chalet. Ci sono altre tipologie commerciali in città che soffrono. E questo è conseguenza di una crisi che attanaglia le famiglie e le spinge a risparmiare dove possono. E’ a tutti gli effetti un trend consolidatosi purtroppo negli ultimi anni.

Qual è la differenza allora tra una stagione e l’altra?

Ormai le stagioni balneari sono livellate, si giocano su 4 o 5 giornate in più o in meno di sole. In fondo la capacità ricettiva è questa da anni, lo stesso vale per gli affitti estivi. Sia chiaro, non piangiamo miseria, ma i costi sono lievitati e di molto anche per noi.

Ad esempio?

Abbiamo subito un aumento del canone demaniale del 10%, più dell’inflazione. C’è chi pagava poco, ma anche chi pagava il giusto. E poi la tari. Non ci fa paura il canone demaniale, ma la tasse dei rifiuti che paghiamo fino al bagnasciuga e possiamo fare affidamento su un abbattimento del 30% solo se restiamo chiusi nel periodo invernale. Per tutti gli altri sono parecchi soldi che si sommano all’imposta del demanio. Sapete ad esempio perché non ci sono più edicole in spiaggia? Perché dovevano pagare migliaia di euro di canone.

Ci dobbiamo aspettare dei ritocchi sui prezzi per l’affitto di sdraio e ombrelloni?

Eventuali ritocchi ci possono anche stare, ma dipende dai servizi che vengono complessivamente offerti. Per questo penso si debba lavorare ad una sorta di classificazione degli chalet con stelle che ne certifichino la presenza o meno di determinati servizi per il bagnante. E ciò a tutela dell’avventore come dell’operatore.

Cosa possono fare i clienti da parte loro per risparmiare?

Lo sharing sugli ombrelloni sta prendendo piede. Chi ha un contratto stagionale può comunicare al concessionario di spiaggia i giorni o le settimane in cui l’ombrellone è libero così da poter essere affittato ad altri. In cambio ottiene uno sconto sul prezzo a fine stagione.


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