
di Pierpaolo Pierleoni
Sì ad un investimento del Comune per sistemare la scuola infanzia di Casette d’Ete, ma i tempi si allungano. L’annosa vicenda del plesso di via La Masa di proprietà parrocchiale è ad un punto di svolta. Non potrà compiersi però a breve il rientro dei bambini, da gennaio scorso trasferiti alla scuola infanzia di Castellano. Il sindaco Gionata Calcinari ha aggiornato i cittadini mercoledì sera, nel corso della seconda assemblea pubblica della campagna d’ascolto organizzata dall’Amministrazione comunale di Sant’Elpidio a Mare, che ha fatto tappa proprio a Casette.
Come noto, in periodo di commissariamento, la scuola è stata chiusa quando è scaduto il contratto d’affitto, il 31 dicembre 2024. Mancando alcuni requisiti, come presidi antincendio, sistemazione delle barriere architettoniche, certificazioni degli impianti termici ed elettrici e dei presidi igienico sanitari, si era disposto il trasferimento dei 75 alunni a Castellano. In campagna elettorale, Calcinari ha più volte espresso la volontà di riportare la scolaresca a Casette in via La Masa, o in alternativa di costruire una nuova scuola, con tempi inevitabilmente più lunghi. Concetto che il primo cittadino ha ribadito anche in assemblea.
«Casette d’Ete deve avere una scuola infanzia e sin dall’insediamento abbiamo lavorato con questo obiettivo – ha spiegato Calcinari – In quell’edificio servono diversi interventi di sistemazione per rendere idonea la scuola, che la proprietà ha quantificato in 50mila euro circa». Sino a questo punto, nulla di insormontabile, sono cifre sostenibili per lavori che si possono realizzare in tempi brevi. La complessità sorge sull’esigenza di interventi di miglioramento sismico. «Come anche i tecnici della proprietà hanno confermato, la scuola non ha i requisiti di sicurezza a livello sismico che servono e da una prima stima servono lavori per mezzo milione di euro – chiarisce il Sindaco – Siamo pronti a spendere questa somma, ma abbiamo chiesto alla proprietà di scorporare poi la spesa sostenuta dal canone d’affitto e la proposta è stata rifiutata».
Dopo la fumata nera, ha preso piede negli ultimi giorni una seconda strada. «Abbiamo proposto di acquistare l’edificio per poi effettuare i lavori che servono – continua Calcinari – Su questa ipotesi la parrocchia ha aperto ad un accordo, chiaramente dovremo trattare sulle cifre, considerato che poi, una volta perfezionato l’acquisto, servirà investire somme importanti per adeguare la struttura. L’alternativa è costruire ex novo una scuola, è ovvio che questa soluzione avrebbe costi e tempi maggiori e servirebbero alcuni anni».
Alcuni cittadini, nel corso dell’assemblea, hanno chiesto di effettuare gli adeguamenti degli impianti e riportare i bambini al plesso di via La Masa subito, per poi programmare lavori di miglioramento sismico in un secondo tempo. «Purtroppo non è possibile – chiarisce il primo cittadino – Io per primo vorrei una soluzione rapida, trovare una scuola chiusa e riportare gli alunni subito a Casette d’Ete sarebbe un successo a livello amministrativo. Ma ormai i bambini sono stati trasferiti, non possiamo riportarli in una scuola che non ha i requisiti per poi spostarli di nuovo, magari tra un anno. Se questi problemi fossero stati affrontati a tempo debito, quando gli alunni erano ancora alla scuola di via La Masa, si sarebbe programmato l’intervento, come si sta facendo per la scuola media di Casette o per la primaria di Cascinare, per poi trovare una soluzione temporanea per le classi quando partiranno i lavori».
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