Riceviamo da Maurizio Alberti e pubblichiamo:
«Dopo le discutibili vendite a privati, prima la casa del custode e poi la Casina delle Rose, con lavori fermi o mai iniziati, l’Amministrazione Comunale continua a non porre nessuna attenzione verso il Parco del Girfalco. A Maggio, dopo che erano stati demoliti i bagni pubblici, hanno cercato di metterci una pezza, peggiore del buco, posizionando un bagno chimico, ma ora hanno tolto anche la pezza! Incredibile: hanno tolto anche il bagno chimico! Non resta altro che apporre un bel cartello, all’inizio della salita di Via Mazzini, per avvisare che è opportuno recarsi al Girfalco con le proprie esigenze fisiologiche già soddisfatte.
Ed inoltre, come ebbi modo di dire già a febbraio del 2024: dalla balconata del Girfalco ormai è un “malvedere” perché, incredibilmente, nessuno ha considerato che le piante crescono continuamente impedendo la vista del panorama verso mare. Da un anno i fermani non si spiegano perché è stata recintata una superficie così ampia per il cantiere di costruzione dell’ascensore, che peraltro procede con molta lentezza.
Ed il disastrato parco giochi che ora non ha più neanche le altalene? Sono certo, queste osservazioni produrranno la reazione dell’ancora sindaco Calcinaro che ribadirà che si sta procedendo al progetto per la ristrutturazione dell’intero Girfalco, idee progettuali di qualche progettista, condivise con qualche assessore, senza il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e culturali della città che invece, a mio avviso, andavano coinvolte preventivamente attraverso una assemblea pubblica di presentazione. Dopo la vendita degli immobili, la città non verrà ascoltata neppure per la sistemazione del Parco del Girfalco? Nel frattempo, se recandovi al Girfalco avete bisogno di un bagno pubblico, se volete far giocare i bambini, se volete osservare il panorama, ripassate fra un anno e più, forse».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati