Lettera di ringraziamento di una paziente: «Al Murri può sentirti come a casa»

ENCOMIO - "Un percorso difficile" trasformato in un "viaggio più lieve e sicuro". Può essere sintetizzato con queste poche parole il pensiero di una paziente, un ringraziamento rivolto ai professionisti dell'ospedale Murri che certifica le loro indiscusse qualità
Nei giorni scorsi, è arrivata alla direzione sanitaria dell’Ast Fermo, guidata dalla dr.ssa Elisa Draghi, una lettera di ringraziamento da parte di una paziente che ha voluto esprimere tutta la sua gratitudine a quanti l’hanno assistita nel suo percorso di cure e assistenza sanitaria: il riferimento diretto è al personale dell’Azienda ma anche all’associazionismo, a riprova di quanto la rete assistenziale e la stretta collaborazione tra le parti siano due fatto assolutamente imprescindibili, e su cui l’Azienda punta moltissimo, per fornire il miglior servizio all’utenza. La direzione generale dell’Ast Fermo, con in testa il direttore generale dr. Roberto Grinta, nel ringraziare la paziente per la sua preziosa testimonianza, coglie l’occasione per rinnovare la propria stima al personale dell’Azienda, vero pilastro della salute pubblica sempre più vicina al cittadino, e a quanti si spendono quotidianamente per un prezioso ausilio al sistema sanitario.
Di seguito la lettera della paziente (che chiede espressamente l’anonimato per questioni di privacy)
«Ci sono pochi posti dove puoi sentirti a casa, quando la tua vita viene stravolta dalla malattia. L’ospedale “Murri” di Fermo è talmente magico da essere uno di questi. Sono una paziente, letteralmente salvata, dalla dr.ssa Elga Frizzo e dal dr. Alberto Scartozzi, che al di là delle competenze dimostrate, hanno utilizzato tutti gli strumenti a loro disposizione per una diagnosi veloce e un intervento tempestivo. Mi hanno prestato attenzioni e premure, in un momento difficile della vita, che fanno di loro medici con spiccata sensibilità umana “che partecipano con cura” al complesso percorso medico.
Il mio percorso di cure è proseguito nel reparto di Oncologia, dove è stato un ritrovarsi a casa. Il personale infermieristico che “fa squadra”, e ti chiama per nome dicendoti che “…Non devi provare alcun fastidio o dolore, dillo a noi e troveremo la soluzione…”, i loro sorrisi e premure uniti alle competenze e alla straordinaria empatia del Dr. Bisonni hanno fatto di un percorso difficile, un viaggio più lieve e sicuro. E poi i volontari dell’Anpof onlus che con discrezione e la massima attenzione ti accolgono in tutti i modi possibili, rendendo più accettabile la degenza. Da ultima, ma non per importanza, l’accoglienza della dr.ssa Barbara Esperide, che con delicatezza e usando le parole giuste, “aggiusta” il percorso di cure e ti proietta, senza paure, verso un futuro con tante incognite. Un plauso al personale del reparto diagnostica Tac — dagli infermieri, ai tecnici e medici — per le attenzioni e cure prestate con la massima professionalità, gentilezza e premura. Grazie a tutti. Grazie per quello che fate, soprattutto per le donne e per la prevenzione che attuate per salvare le loro vite».

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