Potature a P.S.Elpidio, botta e risposta tra Legambiente e amministrazione

PORTO SANT'ELPIDIO - Gli ambientalisti: «Chiediamo rassicurazioni sul fatto che le potature vengano fatte a regola d’arte, che gli abbattimenti siano proprio inevitabili e che siano compensati da piantagione di tanti alberi, quanti sono quelli necessari a coprire la produzione di ossigeno che gli alberi abbattuti non potranno più donarci». La replica dell'ente: «Il Comune ha provveduto ad agosto 2025 ad incaricare un agronomo, con la specifica di monitorare le condizioni fitosanitarie e di stabilità degli alberi, in modo particolare quelli di tutti i plessi scolastici e della pineta, allargando poi l’indagine ad altre aree che possiamo definire sensibili

«Le piante se messe a dimora nel posto giusto, cioè sulla terra e su uno spazio adeguatamente ampio, non nascono per essere potate e questo deve essere l’assunto da cui scaturisce sempre e comunque, l’avvio di un progetto di potatura. Quindi prima di decidere di potare un albero bisogna chiedersi: è necessario? Auspichiamo che di questo tengano conto i progettisti ed i manutentori». Inizia così la nota di Legambiente in merito al progetto di potature avanzato dall’amministrazione di Porto Sant’Elpidio, guidata dal sindaco Massimiliano Ciarpella.

«Una pianta potata inoltre per non perdere forza, indebolirsi e soccombere, ha bisogno di un intervento che tenga conto del fatto che un taglio è comunque una ferita e che se le ferite sono multiple e mutilanti, la pianta inizialmente resiste, perché la natura è previdente e stanzia delle scorte, poi se negli anni non viene curata, finisce le scorte, e  muore. E tutti a dire che non si sa perché è morta…. È morta perché non ha resistito al taglio maldestro di cui nessuno si ricorda più, effettuato qualche anno prima…tutto questo non significa che le potature non vanno mai fatte, ma che una potatura corretta è una potatura che non si vede, cioè una potatura che sfoltisce, ma non cambia la forma della chioma.  Il pino in particolare è una pianta che provvede da sé stessa a seccare i rami che non servono più e in generale, solo questi dovrebbero essere tagliati, con taglio cosiddetto di rimonda. Il pino poi non fa ricacci se non negli apici vegetativi. Questo significa, che una volta che un ramo viene tagliato – rimarca Legambiente – l’albero perde per sempre il suo portamento. Chiediamo pertanto rassicurazioni sul fatto che le potature vengano fatte a regola d’arte, che gli abbattimenti siano proprio inevitabili e che siano compensati da piantagione di tanti alberi, quanti sono quelli necessari a coprire la produzione di ossigeno che gli alberi abbattuti non potranno più donarci. Visto che le potature riguarderanno tutta la città, saranno molte le foglie che non produrranno più ossigeno. Alcuni rami sono grandi come alberi, anche la perdita dei rami, dovrebbe quindi essere compensata con nuove piantagioni. Difficilmente però quanto sopra potrà verificarsi perché, nemmeno cento alberi di qualche anno possono sostituire l’ombreggiatura di un albero adulto, ogni volta che ne eliminiamo uno perdiamo i suoi servizi ecosistemici, che sono contabilizzabili con precisione. Ricordiamo che a marzo 2025, i platani situati presso piazza Giovanni XXIII alla Faleriense, hanno subito una potatura sbagliata, perché i rami sono stati speronati invece di subire il taglio di ritorno. Il danno più grave comunque sarebbe l’eliminazione delle branche principali che non sono giustificabili se non per motivi gravissimi comi rami cariati o marci. Le branche degli alberi di cui sopra hanno subito tale danno in passato e sono soggetti a continue potature sbagliate. Se si continua così potrebbero ammalarsi, con grave pregiudizio per l’ecosistema ed il paesaggio urbano. Auspichiamo che le potature del progetto attuale siano diverse. Abbiamo infine chiesto in diverse occasioni di far parte della commissione ambiente, in quanto come associazione con supporto anche nazionale, abbiamo un background di oltre quarant’anni su tutti gli argomenti dei temi a noi cari e siamo un circolo sempre propositivo e mai disfattista. Un’idea per esempio potrebbe essere quella di compensare prevedendo la piantagione che crei un vero e proprio boschetto urbano. Restiamo pertanto a disposizione anche, attraverso attività formative, e in attesa di risposte e di maggiore partecipazione alle attività riguardanti il verde urbano e non solo (vedi Ex-FIM)».

Ma la replica dell’ente non si è fatta attendere: «Il Comune ha provveduto ad agosto 2025 ad incaricare un agronomo, con la specifica di monitorare le condizioni fitosanitarie e di stabilità degli alberi, in modo particolare quelli di tutti i plessi scolastici e della pineta, allargando poi l’indagine ad altre aree che possiamo definire sensibili. L’incarico prevede anche un approfondimento tecnico sugli interventi che il Comune intende effettuare sul verde pubblico, potature ed eventuali abbattimenti. Per quanto riguarda le potature effettuate sui platani di piazza Risorgimento al quartiere Faleriense, il Comune aveva provveduto ad escludere la presenza del cancro colorato e la potatura è stata effettuata su alberi già oggetti in passato di capitozzatura. Pertanto, la ditta incaricata ha provveduto a realizzare tagli più o meno invasivi a seconda della presenza di branche lesionate o caratterizzate da carie. L’intervento da fare su questi alberi, su suggerimento dell’agronomo, è quello di somministrare micorrize, una sostanza che aiuta gli alberi a riprendersi dopo un fattore di stress. Tale intervento potrà essere esteso ad altre aree della città in base alle esigenze.
È ormai opinione comune che i pini in ambito urbano creano conflitti a livello di infrastrutture e sottoservizi, tant’è che, qualora si renda necessario un abbattimento, si provvederà a ripiantumare una specie protetta, non della stessa tipologia botanica.
L’Amministrazione comunale inoltre, con il supporto dell’agronomo, sta valutando una serie di interventi conservativi in pineta, che terranno conto dell’età fisiologica degli alberi e delle loro condizioni vegetative, al fine di preservarli. I pini saranno monitorati singolarmente con interventi puntuali, garantendo al contempo la sicurezza dei percorsi».


«Nessuno intende impoverire il patrimonio arboreo della città, tutt’altro – commenta il vicesindaco Andrea Balestrieri – Per valorizzare le aree verdi del territorio comunale è importante investire le risorse sulle specie di maggior pregio e sulle principali priorità. Tra queste c’è sicuramente la pineta, un polmone verde unico, caro ai nostri concittadini come ai visitatori. Continueremo a lavorare con serietà, tenendo insieme la tutela degli alberi e del loro ruolo indispensabile con l’importanza di evitare pericoli per la pubblica incolumità. Non ci sono interventi sulle piante fatti con superficialità, si affidano a ditte specializzate, sotto la supervisione dell’agronomo, che è a disposizione di chi voglia chiedere un confronto e maggiori chiarimenti».


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