di Maikol Di Stefano
È stato presentato nel primo pomeriggio di oggi, nel cuore della città di Fermo, all’auditorium San Filippo Neri, il protocollo d’intesa, tra Avvocatura e Questura di Fermo, sulla prevenzione e sul contrasto alla violenza di genere, a margine dell’evento dal titolo “L’ammonimento del Questore”. Il protocollo è volto, infatti, a rafforzare la collaborazione istituzionale per la tutela delle vittime di violenza di genere.
L’iniziativa, promossa dall’Ordine degli Avvocati di Fermo insieme alla Questura di Fermo e al Comitato Pari Opportunità, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e istituzionali con, in testa, il procuratore della Repubblica, Raffaele Iannella, il questore Luigi Di Clemente, la giudice penale Elisa Matricardi, la consigliera del Consiglio nazionale Forense, Francesca Palma e la dirigente della divisione anticrimine Maria Raffaella Abbate, vice questore aggiunto della Polizia di Stato.
A coordinare i lavori, l’avvocata Fabiana Screpante, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Fermo, e l’avvocata Laura Botticelli, presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Fermo.
Alla firma ufficiale del protocollo d’intesa, oltre alla Questura di Fermo e all’Ordine degli Avvocati, hanno preso parte il Comitato Pari Opportunità, l’Aiaf Marche con la sua sezione fermana rappresentata dall’avvocato Daniela Donato, l’Ondif con l’avvocata Donatella Sciarresi, e l’Aiga sezione di Fermo con l’avvocata Elisa Ercoli, insieme alla Camera Penale di Fermo con l’avvocato Simone Mancini.
Con questa iniziativa, le istituzioni fermane rafforzano la collaborazione interprofessionale e la rete di prevenzione, promuovendo una cultura giuridica e sociale più attenta alla tutela delle vittime e alla tempestiva individuazione dei segnali di violenza.
A dare il benvenuto agli intervenuti, la presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Fermo, Fabiana Screpante: «Il grazie va a tutte le autorità che sono qui presenti e ai tanti colleghi intervenuti. Credo che quello odierno sia un evento di grande importanza. La firma del protocollo che presentiamo non è un gesto di prassi, ma qualcosa in cui crediamo profondamente, ossia la lotta contro ogni forma di violenza ed emarginazione. Il patto prevede due aspetti molto importanti: da una parte la collaborazione nella formazione degli avvocati e degli organi di polizia nell’approccio ai casi di violenza, dall’altra il collaborare costantemente nella sensibilizzazione e nella promozione di eventi contro tale fenomeni. Questo può avvenire attraverso le scuole, informando i cittadini, essendo presenti sul territorio».
Tra le realtà promotrice del patto anche la commissione alle pari opportunità dell’ordine degli avvocati di Fermo rappresentata al tavolo dalla presidente Laura Botticelli. Un protocollo che ha ricevuto il pieno sostegno anche del procuratore capo della Repubblica, Raffaele Iannella: «Apprezzo moltissimo questo protocollo che è una vera e propria rarità. Stiamo parlando di uno dei primi in Italia su questa tematica e con tale coinvolgimento. Sappiamo che la violenza di genere è un problema sociale enorme, lo vediamo a livello nazionale, ma lo constatiamo anche nella nostra quotidianità. Parlando della Procura di Fermo, da gennaio 2025 ci sono stati 255 casi di violenza e non parliamo solo di lesioni. Si tratta di stalking, revenge porn, minacce. Una situazione che fa registrare numeri in aumento, ma perché finalmente sono sempre di più le donne che trovano il coraggio e la forza di denunciare la propria situazione. Alcune, a volte, fanno poi un passo indietro per paura del ricatto emotivo, sociale o economico. Questo è un altro problema sul quale dobbiamo lavorare in maniera celere».
Tra le autorità presenti, Elisa Matricardi, giudice penale del tribunale di Fermo, Francesca Palma, consigliera del Consiglio nazionale forense, e Maria Raffaella Abbate, dirigente della divisione Anticrimine della Questura e vicequestore aggiunto, arrivata insieme al questore Luigi di Clemente: «Sono molto contento – le parole del questore – di poter vivere e condividere questo momento. Siamo una delle poche realtà in Italia in cui viene applicato un tale strumento. Io ho vissuto tante epoche, partendo da quello in cui si parlava di “lite in famiglia” per poi arrivare alla nostra quotidianità. Oggi è un punto di arrivo? No, ma un tassello in più nell’arginare la violenza di genere. Le statistiche dicono che nell’84% dei casi, intercettare in tempo i segnali di una violenza sortisce il suo effetto, evitando di dover affrontare situazioni peggiori. Oggi lavoriamo anche in un mondo multirazziale. Non è facile trovare ed intercettare subito tali segnali. Per me quella odierna è una giornata molto importante perché con questo tavolo tecnico, che porta gli attori a riunirsi costantemente e aggiustare la mira per lavorare su quell’84%, e soprattutto riuscire ad essere tempestivi».
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