
di Nunzia Eleuteri
«È tempo di intelligenza artificiale nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni». Questo il tema dell’iniziativa, ospitata presso l’Auditorium della Parrocchia “Gesù Redentore” della città rivierasca, che ha visto come relatore il professor Emanuele Frontoni, docente di Computer Science all’Università di Macerata e scienziato di fama internazionale, che ha saputo guidare il pubblico in un viaggio approfondito e stimolante nel mondo dell’intelligenza artificiale.
Una platea numerosa e qualificata (professionisti, imprenditori, amministratori locali) ha seguito con grande attenzione l’intervento, partecipando attivamente con domande e riflessioni sui numerosi aspetti – tecnici, etici e sociali – legati all’utilizzo sempre più diffuso dell’IA che si conferma una delle tecnologie più trasformative del nostro tempo, capace di ridefinire profondamente i processi decisionali, i servizi al cittadino e la competitività delle imprese.
Nel corso dell’incontro, è stato ricordato come l’Italia stia vivendo una fase di accelerazione nell’adozione dell’IA, sostenuta da un quadro normativo in rapida evoluzione. Il nostro Paese si è infatti dotato della prima legge organica sull’intelligenza artificiale introducendo principi cardine come trasparenza, tracciabilità, responsabilità e tutela dei diritti fondamentali, ponendo particolare attenzione all’impiego dell’IA nella pubblica amministrazione. Alcuni dati illustrati nel corso della serata hanno offerto uno spaccato interessante sullo stato dell’arte. Secondo il Rapporto AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) 2025, il 42% dei progetti di IA nella PA è finalizzato a migliorare l’efficienza operativa, mentre il 60% delle soluzioni include chatbot e assistenti virtuali. Solo il 19% delle amministrazioni adotta strategie per ridurre l’impatto ambientale dei sistemi basati su IA.
Anche il mondo della sanità e delle imprese è al centro della trasformazione. Il report di Confindustria 2025 ha evidenziato un importante uso di applicazioni in settori come produzione, logistica, turismo, sanità, mobilità e servizi al cittadino. Le PMI sono incoraggiate a intraprendere percorsi di innovazione sostenibile, adottando le migliori pratiche per un uso consapevole e inclusivo dell’IA. Ma c’è moltissimo ancora da fare e resta il grande tema delle ripercussioni sulla capacità occupazionale dell’intero sistema. Ha espresso fiducia e positività, in tal senso, il prof Frontoni anche se, è stato chiaro, non ci sono certezze sul futuro. Sicuramente l’intelligenza artificiale non è più una scelta opzionale ma una leva strategica per lo sviluppo delle imprese nel mercato globale e per una pubblica amministrazione più efficiente, trasparente e vicina ai cittadini.

Il professor Emanuele Frontoni, relatore dell’incontro promosso dall’Associazione La Pira
La serata si è conclusa con un sentito applauso al relatore sempre attento ad usare un linguaggio comprensibile a tutti e a far prevalere gli aspetti umani su quelli tecnologici. E un sincero ringraziamento per l’organizzazione è arrivato anche all’associazione “La Pira” da parte degli assessori di Porto San Giorgio presenti, Carlotta Lanciotti e Marco Tombolini.
L’incontro, al quale hanno partecipato sia il presidente dell’associazione Maurizio Temperini che il vicepresidente Giovanni Lanciotti, ha confermato, ancora una volta, come cultura, innovazione e senso civico possano dialogare efficacemente quando si creano spazi di confronto aperti e qualificati.
Ed ecco annunciato il prossimo appuntamento che si terrà venerdì 12 dicembre, sempre alle ore 21:15, presso la Parrocchia “Gesù Redentore” di Porto San Giorgio. Il tema sarà ancora una volta l’intelligenza artificiale ma affrontato da una prospettiva diversa, quella etica. Relatore della serata, dal titolo: «La paura dell’artificiale e le ragioni del bene», sarà Luigi Alici, professore emerito di Filosofia Morale all’Università di Macerata. Un nuovo appuntamento da non perdere per continuare a riflettere insieme sui grandi cambiamenti del nostro tempo e sulle responsabilità umane e sociali che l’innovazione tecnologica porta con sé.
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