P.S.Elpidio, Legambiente soddisfatta: «Bene un tecnico specializzato per le potature e piantagioni sostitutive»

PORTO SANT’ELPIDIO – L’associazione plaude alle scelte dell’amministrazione comunale: «Scelta utile ad evitare errori su un argomento spesso lasciato in mano ad inesperti. Scelta che ci rende ottimisti per le prossime potature di Piazza Risorgimento alla Falariense, con l’auspicio che venga fatto un taglio di ritorno. Bene anche la scelta di sostituire alberi abbattuti. A fine mandato chiediamo che venga prodotto il bilancio arboreo»

«Ci rassicura sapere che dietro a chi materialmente si occupa delle potature, ci sia anche un tecnico specializzato. Tale scelta è sempre utile al fine di evitare errori su un argomento che troppo spesso è lasciato all’inesperienza, al “tanto si è fatto sempre così”. Non è vero, la ricerca sull’argomento è continua, tanto che in varie università italiane si insegnano le corrette tecniche intervento sugli alberi in città», sono le parole di Legambiente, espresse attraverso una nota ufficiale, in merito alle scelte poste in essere dall’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio in merito alla gestione del verde pubblico.

«Il verde urbano oggi rappresenta una fonte di benessere e salute da cui non possiamo più prescindere ed è per questo che è giusto che sia trattato da mani e menti esperte – sottolinea Legambiente – . La scelta dell’amministrazione comunale ci rende anche meno preoccupati relativamente alle prossime potature, se necessarie, di piazza Risorgimento alla Faleriense, con l’auspicio che non vengano più effettuate speronature, ma il cosiddetto taglio di ritorno, che eviterà di far sembrare i platani appendiabiti e tutelerà la loro, e di conseguenza la nostra, salute e sicurezza. Ricordiamo infatti che le potature ripetute ed esagerate, o comunque sbagliate, rendono la pianta più fragile ed incline a schiantarsi. Lieti anche del fatto che verranno fatte piantagioni sostitutive degli alberi abbattuti, auspichiamo che queste siano monitorate almeno per i primi tre anni dopo l’impianto, poiché il cambiamento climatico ha reso le piante più delicate; in particolare, riteniamo fondamentale un’accurata scelta della specie e l’irrigazione fino ad avvenuto attecchimento. Chiediamo infine se a fine mandato verrà prodotto il bilancio arboreo di cui alla legge 10/2013».


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