Saranno 21 in totale gli Ospedali di Comunità nelle Marche, con 511 posti letti a disposizione. Si completa in questo modo il riordino della rete sanitaria territoriale, come è stato approvato dalla Giunta regionale, che ha inoltre stabilito le linee di indirizzo per l’attuazione del modello organizzativo di queste strutture sanitarie.
«La costituzione degli ospedali di comunità – spiega l’assessore alla Sanità, Paolo Calcinaro – rappresenta un sistema molto importante per migliorare la risposta sanitaria sul territorio. Questo modello organizzativo potrà ridurre significativamente il fenomeno dello stazionamento di utenti al pronto soccorso, grazie alla maggiore capacità di ricovero e presa in carico dei pazienti. Sarà un processo graduale, che inizierà a dare i suoi frutti non prima di un anno dalla costituzione di tutti i posti letto aggiuntivi, ma che già preannuncia significativi benefici per la nostra sanità».
«La Regione – continua Calcinaro – aveva già identificato nove siti idonei sul territorio su cui far sorgere gli Ospedali di Comunità. I fondi per la realizzazione di queste nove strutture provengono dal Pnrr. Ora si va a completare la rete territoriale prevedendone altre 12, finanziate dalle Ast. Si attiveranno in modo progressivo, secondo la programmazione regionale e delle singole Ast. Grazie a questa programmazione, il numero di Ospedali di Comunità e di posti letto previsti permette alla Regione Marche di superare gli standard nazionali previsti che erano di 16 strutture e 297 posti letto, offrendo una risposta più appropriata ai bisogni della popolazione».
«Affrontare i temi della sanità è una sfida enorme. Ma – ancora l’assessore Calcinaro, in questo caso sul suo profilo Facebook – poter iniziare a fare qualcosa di utile per il futuro ti fa capire quanto puoi incidere: grazie all’amministrazione regionale tutta ieri ho potuto presentare un piano molto importante che andrà a portare in un paio d’anni oltre 500 posti letto in più in tutte le Marche con 21 interventi nuovi o di ristrutturazione su Comuni dal nord al sud della regione. Sarà facile? No, perché dobbiamo anche approntare le assunzioni per rendere questi nuovi ospedali di comunità ben operativi. Ma di certo sarà molto utile perché ad esempio i pronto soccorso di tutta la regione avranno dei posti per fare ricoverare i pazienti una volta stabilizzati evitando così intasamenti pesanti che vediamo anche in questi periodi. Un gran lavoro da fare ma una prima importante misura che farà di certo vedere un impatto positivo negli anni futuri. E grazie a tutti i colleghi di maggioranza per permettere questo sforzo».
Gli standard per gli Ospedali di Comunità stabiliscono: la presenza di almeno una struttura per ogni distretto; una dotazione di 20 posti letto ogni 100.000 abitanti e 0,2 posti letto ogni 1000 abitanti.
Nella Ast di Pesaro Urbino gli Ospedali di Comunità previsti sono 5 (Mombaroccio, Cagli, Macerata Feltria, Urbania e Fossombrone), con 131 posti letto in totale; nella Ast di Ancona sono 7 (Senigallia, Arcevia, Jesi, Sassoferrato, Chiaravalle, Loreto e Casteldidardo), con 133 posti letto; nella Ast di Macerata sono 5 (Recanati, Treia, Corridonia, Tolentino e Matelica) con 170 posti letto; nella Ast di Fermo sono 2 (Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio) con 40 posti letto. Infine, nell’AST di Ascoli Piceno, previste 2 strutture (San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno) con 37 posti letto.
Relativamente alla situazione dell’Ast di Fermo, a seguito dell’apertura del nuovo ospedale per acuti di Campiglione di Fermo, è attualmente in corso la programmazione della riorganizzazione dell’Ospedale Murri: «In considerazione della importante dimensione della struttura di Campiglione – precisa Calcinaro – si prevede un’articolazione composita di servizi che risponda al meglio alle reali esigenze del territorio e che sarà oggetto di uno specifico atto regionale».
«L’Ospedale di Comunità – conclude Calcinaro – rappresenta un modello innovativo di assistenza sanitaria, che coniuga la cura ospedaliera con la prossimità territoriale, garantendo una risposta sempre più attenta alle esigenze dei pazienti e dei territori. Rafforzare la rete sanitaria territoriale significa offrire prestazioni sempre più appropriate ed efficienti e garantire una sanità più efficace e vicina ai bisogni dei cittadini».
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