Violenza di genere, Cesetti (Pd): «Numeri allarmanti soprattutto nel Fermano. La Regione sostenga la mia proposta su Reddito di Libertà»

DONNE - L'esponente dem: «Dall’ultimo Rapporto annuale sulla violenza di genere nelle Marche, approvato dalla giunta regionale il 3 novembre, emerge che nel 2024 sono state 841 le donne che hanno avuto accesso ai Centri antiviolenza  presenti nella nostra regione. Un dato che fa segnare un drammatico incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente, con  una sensibile recrudescenza nella provincia di Fermo. Non solo, di queste 841, ben 603 sono donne con figli, vittime nella maggior parte dei casi di violenza domestica»

Fabrizio Cesetti

«La giunta regionale sostenga l’approvazione della mia proposta per l’istituzione del Reddito di Libertà volto a integrare i fondi statali e a liberare le donne vittime di violenza dal ricatto della dipendenza economica». Il consigliere regionale del Pd, Fabrizio Cesetti, rilancia la sua proposta rimarcando  «la preoccupazione per i dati che evidenziano il fenomeno in espansione in tutte le Marche e in particolare nella provincia di Fermo».
Come promesso durante la campagna elettorale, infatti, il consigliere del Pd Fabrizio Cesetti ha ripresentato la proposta di legge per l’istituzione di un Reddito di Libertà regionale «volto a integrare i fondi statali e liberare le donne vittime di violenza dal ricatto della dipendenza economica. L’atto arriva alla vigilia della presentazione del Rapporto annuale sul fenomeno della violenza di genere che si terrà martedì prossimo in consiglio regionale».
«Avevo presentato questo provvedimento già nel maggio del 2023 – afferma Cesetti – ma nonostante i solenni impegni assunti verbalmente da vari esponenti della maggioranza, durante la scorsa legislatura quella proposta non è stata mai discussa a causa dell’ostruzionismo del centrodestra. Così, insieme agli altri consiglieri del gruppo assembleare del Partito Democratico, ho deciso di depositare nuovamente l’atto. Anche perché la questione, purtroppo, non solo resta attuale, ma è ormai divenuta una vera e propria emergenza sociale. Infatti, dall’ultimo Rapporto annuale sulla violenza di genere nelle Marche, approvato dalla giunta regionale il 3 novembre, emerge che nel 2024 sono state 841 le donne che hanno avuto accesso ai Centri antiviolenza  presenti nella nostra regione. Un dato che fa segnare un drammatico incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente, con  una sensibile recrudescenza nella provincia di Fermo. Non solo, di queste 841, ben 603 sono donne con figli, vittime nella maggior parte dei casi di violenza domestica. Un’ulteriore dimostrazione di come ai Centri antiviolenza non si rivolgono solo le donne che subiscono violenze fisiche o sessuali, ma anche quelle che si trovano in situazioni di controllo psicologico, economico o relazionale. Ciò significa che la violenza economica rappresenta un aspetto che non può e non deve essere trascurato, perché incide fortemente sull’autodeterminazione delle vittime».
«La legge che ho depositato – continua il consigliere dem – va esattamente in questa direzione: tutelare donne e bambini prevedendo lo stanziamento da parte della Regione Marche di risorse per integrare i fondi statali volti a sostenere e accompagnare coloro che subiscono violenza e sono prive di un lavoro stabile e retribuito, in un percorso di autonomia che miri anzitutto a liberarle dal ricatto della dipendenza economica. Perché spesso è proprio l’impossibilità di provvedere a sé stesse, nonché ai loro figli, a non permettere alla donne di abbandonare l’ambiente domestico tossico, continuando a subire soprusi. E quelle che comunque trovano il coraggio di andarsene, il più delle volte sono destinate a finire in povertà».
«Quindi – spiega il consigliere dem – visto che la giunta regionale è pienamente a conoscenza del problema, mi auguro che in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza di genere, che ricorrerà il prossimo 25 novembre e a cui l’Assemblea legislativa dedicherà un’apposita seduta dell’aula, il presidente trovi finalmente il coraggio per annunciare il suo sostegno alla mia proposta di legge, chiedendo quanto prima al consiglio di approvarla. Sarebbe un bel segnale di discontinuità rispetto all’indifferenza degli scorsi anni e un modo per dimostrare che la Regione Marche è capace di andare con i fatti oltre le belle parole di circostanza e le semplici celebrazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti