Ponte ciclopedonale tra Conceria e Campiglione, le perplessita di Fortuna (M5S)

FERMO - «Siamo preoccupati che si stia seguendo la strada delle grandi opere faraoniche, senza una visione complessiva della mobilità nella zona. Il quartiere della Conceria e il quartiere di Campiglione hanno una conformità geografica pianeggiante che si presta perfettamente a una mobilità morbida, ciclabile e pedonale. Ma per realizzare questo, è necessario prendere delle posizioni e cambiare la viabilità della zona. Ma c'è un problema ancora più grave: manca uno studio sulla mobilità sui flussi nel nostro territorio che possa servire a progettare la viabilità del domani»

Stefano Fortuna

«Come Movimento 5 Stelle, siamo favorevoli a visioni di mobilità sostenibile e crediamo che il ponte ciclopedonale possa essere un’opera importante per la comunità. Tuttavia, non possiamo non esprimere la nostra perplessità nel vedere la realizzazione di grandi opere senza una base strutturata già presente sulla mobilità sostenibile». Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Stefano Fortuna, esprime la propria posizione in merito allo «stanziamento di 1.900.000 euro per la realizzazione del ponte ciclopedonale tra il quartiere della Conceria e il quartiere di Campiglione».
«Siamo preoccupati che si stia seguendo la strada delle grandi opere faraoniche, senza una visione complessiva della mobilità nella zona. Il quartiere della Conceria e il quartiere di Campiglione hanno una conformità geografica pianeggiante che si presta perfettamente a una mobilità morbida, ciclabile e pedonale. Ma per realizzare questo, è necessario prendere delle posizioni e cambiare la viabilità della zona. Ma c’è un problema ancora più grave: manca uno studio sulla mobilità sui flussi nel nostro territorio che possa servire a progettare la viabilità del domani. È fondamentale studiare i flussi che avvengono all’interno delle nostre strade e dei nostri quartieri, per favorire mobilità morbide che incentivino l’ambiente, la nostra salute e anche la nostra economia. È come se si stesse costruendo il ponte sullo Stretto, un’opera faraonica tecnologica e innovativa che unirà due aree che oggi chiedono altro: infrastrutture adeguate per la mobilità di oggi, non solo per il futuro. Non possiamo permettere che la nostra città si trasformi in un cantiere permanente, senza una visione chiara e sostenibile per il futuro. Mantenendo sul nostro territorio i soldi che oggi vengono letteralmente bruciati, si creerà un rapporto umano diverso, si creeranno nuove attività su queste arterie che noi andremo a designare, si ricreerà quella umanità che spesso la mobilità su gomma ha disumanizzato e ci ha reso potenti alla guida dei nostri mezzi. Chiediamo – conclude Fortuna – una visione di mobilità sostenibile per i due quartieri, che tenga conto delle esigenze dei cittadini e dell’ambiente. Non possiamo continuare a realizzare grandi strutture senza una politica locale pronta per queste infrastrutture strategiche innovative e fondamentali per un mondo migliore. Per questo motivo, abbiamo votato contrario a questo punto, perché crediamo che sia necessario avere una visione più ampia e più sostenibile per la mobilità a Fermo»

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