Gestione aziendale Steat, conti e linea per Roma, Strappa e Bagalini non mollano: «Serve una verifica imparziale»

TPL - I due consiglieri provinciali di opposizione: «Respingiamo quindi con forza l’accusa di voler “farne una questione politica”: le nostre osservazioni sono puntuali, documentate e avanzate nell’esclusivo interesse della società e del territorio che essa serve. Per questi motivi rinnoviamo con decisione l’appello agli azionisti affinché procedano quanto prima a una verifica imparziale e indipendente sulla gestione aziendale, libera da condizionamenti e interessi personali. La Steat è un patrimonio pubblico e non può essere messa a rischio da scelte avventate o da narrazioni che cambiano ogni settimana».

Manolo Bagalini e Riccardo Strappa

«Sulla situazione della Steat, società di trasporto pubblico del Fermano, ci troviamo purtroppo di fronte a un caso gestionale che desta forte preoccupazione. In poche settimane il Presidente Ceroni ha fornito tre versioni diverse dello stato economico dell’azienda, accompagnandole da tabelle e numeri che non trovano alcun riscontro nei documenti ufficiali di bilancio. Evita inoltre di rispondere a domande specifiche sul fatto gravissimo della misteriosa fuga di dati aziendali in campagna elettorale (…), questione che sarà oggetto dell’attenzione del Garante della Privacy. Non sappiamo se il Presidente Ceroni lo faccia pensando che gli altri, azionisti compresi, non sappiano leggere un bilancio o siano degli allocchi» Sui conti, e non solo, della Steat tornano alla carica i due consiglieri provinciali di opposizione Riccardo Strappa e Manolo Bagalini.

«Ci siamo rivolti al Presidente della Provincia Ortenzi, quale rappresentante dell’azionista di maggioranza, affinché garantisse una verifica puntuale a tutela dell’azienda. La sua risposta – “non capisco cosa si possa chiedere di più” – ci lascia francamente sconcertati. A lui chiediamo di abbandonare difese di natura politica e di pretendere la chiarezza che ogni amministratore pubblico ha il dovere di assicurare. Ai nostri rilievi sul bilancio 2024 e sulla linea per Roma, a settembre in Consiglio provinciale il presidente Ceroni rispondeva che tutto andava bene e che la linea per Roma aveva raggiunto il pareggio e che prevedeva l’utile per fine anno. A fine ottobre, sempre Ceroni, comunicava ai sindacati che invece c’erano problemi di bilancio e che la linea per Roma, in forte perdita, doveva essere riorganizzata con diminuzione di corse e con un unico autista. Oggi aggiusta ancora una volta il tiro: il bilancio va bene, “ma anche in pareggio andrebbe bene lo stesso perché l’azienda non deve fare utili”; la Roma “è normale che perda il primo anno, andrà in pareggio l’anno prossimo ed in utile al terzo anno”, e “si dà un servizio che non c’era”. Allora, per fare  chiarezza, partiamo proprio dai bilanci depositati e visionabili nel sito Steat. Debiti: le cifre iscritte a bilancio dicono che nel 2022 (anno covid insieme al precedente 2021) il debito era di 9,581 milioni, nel 2024 di 7,670 milioni. Tutto il resto è pura fantasia. In questo “debito “, ricordiamo, ci sono gli investimenti per l’acquisto del deposito e gli autobus nuovi di cui si vanta Ceroni, e la restituzione è in linea con i piani di finanziamento.  Dubbi sul bilancio: su quello 2024, come già detto, ci sono poste straordinarie per oltre un milione di euro tra sopravvenienze attive e accantonamenti riclassificati non ripetibili, salvo nuove erogazioni da parte della regione Marche. In mancanza di queste poste il bilancio è negativo.  Linea per Roma: quest’anno, anche a voler prendere per buone le cifre ottimistiche sui viaggiatori date da Ceroni,  60mila circa, perderà circa un milione di euro, la metà dei quali a carico della Steat. Per quanto riguarda la linea per Roma, anche accettando le stime ottimistiche sui viaggiatori, la perdita annuale complessiva si attesta attorno a un milione di euro, metà dei quali a carico della Steat. Gli “aggiustamenti” annunciati non sono miglioramenti, bensì tagli delle corse e della qualità del servizio, per contenere le perdite. Inoltre, per raggiungere il pareggio servirebbero almeno 100.000 utenti annui, quasi il doppio rispetto ai numeri attuali, in un mercato dove già operano da anni due compagnie  private concorrenti, e dove dunque non è chiaro se l’aumento dei passeggeri possa derivare da nuova domanda o da costose politiche aggressive verso la concorrenza, che ad ogni modo porteranno inevitabilmente un ulteriore esborso economico. Se davvero tutto fosse sotto controllo, come sostenuto da Ceroni, non si comprenderebbe perché tutte le sigle sindacali esprimono una forte preoccupazione e abbiano sottoscritto comunicati di protesta. Una situazione tanto tesa nelle relazioni industriali non si era mai registrata prima. Respingiamo quindi con forza l’accusa di voler “farne una questione politica”: le nostre osservazioni sono puntuali, documentate e avanzate nell’esclusivo interesse della società e del territorio che essa serve. Per questi motivi rinnoviamo con decisione l’appello agli azionisti affinché procedano quanto prima a una verifica imparziale e indipendente sulla gestione aziendale, libera da condizionamenti e interessi personali. La Steat è un patrimonio pubblico e non può essere messa a rischio da scelte avventate o da narrazioni che cambiano ogni settimana».


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