«Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tribunale di Milano, che troviamo corretta e ragionevole, di accordare al Gruppo Tod’s il tempo necessario per completare le misure di ulteriore rafforzamento dei controlli, da tempo avviate dalla Società. Tranquilli sui risultati di questa attività, ribadiamo che, da sempre, è nostra intenzione fare chiarezza, per poter dare un contributo valido in questa seria questione, considerato che proteggere e difendere la dignità dei lavoratori rientra tra i valori più importanti della nostra famiglia e tra i criteri fondanti del Gruppo». Così, in una nota, il gruppo Tod’s, finito nelle scorse settimane al centro di una vicenda giudiziaria che ha visto tre manager indagati a margine di alcune indagini sul caporalato.
Come riportato dall’Ansa, infatti, la società «ha preso atto di quanto emerge dalle verifiche effettuate dalla Procura di Milano e ha espresso la ferma intenzione di fare tutto quanto in proprio potere per garantire la sicurezza e la dignità del lavoro, «valori che Tod’s ritiene da sempre parte del proprio Dna». Questo, sempre quanto riportato dall’Ansa, è quanto scritto dagli avvocati di Tod’s, Francesco Mucciarelli e Luisa Mazzola, in un’istanza al gip Domenico Santoro con cui hanno chiesto un rinvio dell’udienza per discutere la richiesta del pm Paolo Storari del divieto di pubblicità per 6 mesi, nell’inchiesta per caporalato sui rapporti con opifici sub-fornitori.
«Rinnoviamo l’invito al procuratore Storari di venirci a visitare, per rendersi conto di quale realtà rappresentiamo, di come vivono i nostri lavoratori, considerati, nel settore, tra i migliori del mondo. Possiamo assicurare che – aggiungono da Tod’s – tantissime sono le aziende italiane che rappresentano modelli di comportamento eccellenti. Una volta conclusa questa vicenda, crediamo sarà importante confrontarsi nelle sedi opportune per risolvere un problema che, se non viene affrontato nel giusto modo e con una visione ampia, può fermare parte importante del mondo del lavoro italiano, circostanza della quale dobbiamo preoccuparci tutti, ognuno nel suo ruolo. Concludiamo dicendo che i valori del Made in Italy e la sua reputazione nel mondo sono un patrimonio enorme e noi abbiamo il dovere di proteggerlo ed esaltarlo, non di sminuirlo».
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