Il manager Miki Rutili incontra Mike Tyson a Dublino: un fermano nell’élite dello sport mondiale. In occasione di un evento internazionale a porte chiuse che ha riunito, ieri sera a Dublino, personalità di rilievo provenienti da tutto il mondo, l’imprenditore fermano Miki Rutili ha preso parte a un incontro privato con Mike Tyson, considerato una delle icone sportive più influenti degli ultimi decenni e riconosciuto, nell’universo del pugilato mondiale, come uno dei più grandi pesi massimi della storia accanto a Muhammad Ali.
Rutili si è dunque unito a una ristrettissima cerchia di ospiti per un evento e un incontro indimenticabili.
Secondo quanto comunicato dallo stesso Miki Rutili, «l’essere tra gli ospiti è legato a un insieme di fattori: primo tra tutti la attività nella creazione di contenuti e progetti innovativi legati allo sport, alla performance (insieme alla Works Performance Center di Marco Minnucci) e al storytelling motivazionale, il crescente seguito e la visibilità del brand Team Commando dopo essersi posizionato sulla Ferrari #51 di Af Corse nel Cigt e l’esperienza nei ruoli apicali ricoperti in alcune delle più grandi multinazionali mondiali dello sport e della nutrizione sportiva, oltre alla reputazione internazionale come figura capace di unire sport, business e comunicazione in un linguaggio contemporaneo». Questo è la chiave per la valorizzazione del suo profilo come «rappresentante italiano credibile in contesti globali come questo». Una combinazione definita «pienamente coerente con la tipologia di ospiti selezionati per i momenti più riservati dell’evento».
«Durante l’incontro, avvenuto prima della cena di gala che ha richiamato oltre mille ospiti da diversi Paesi, Tyson – racconta Rutili – ha dialogato direttamente con i partecipanti scelti, condividendo riflessioni e aneddoti della sua carriera e della sua vita personale».
«Nel corso del meeting privato, Mike Tyson mi ha consegnato personalmente un suo guantone da boxe autografato, gesto simbolico riservato solo a pochissimi ospiti di altissimo profilo e considerato dallo staff uno dei momenti più significativi dell’intera serata. Oltre a “Baddest Man On The Planet”, ho avuto una lunga conversazione con Joe Egan, storico sparring partner e pugile irlandese (intervista disponibile sulla piattaforma Team Commando), uno dei pochi al mondo che Tyson ha sempre rispettato davvero”».
«È un’esperienza che porterò con me per tutta la vita – ha dichiarato Rutili – Tyson è una figura che va oltre lo sport. È un simbolo mondiale di forza e rinascita. Parlare con lui in un contesto così selettivo è un privilegio raro. Lo schermo non rende la sua grandezza e la sua potenza, quando lo guardi negli occhi il cerchio si chiude, comprendi perché è una delle principale icone dello sport mondiale. In Italia è molto difficile replicare questo modello di business con la cena di gala, ci sono centinaia di persona da tutto il mondo, da noi ancora non è percepita questa concezione, anche per questioni logistiche, ma è in programma, ci stiamo provando»
Sul guantone autografato, Rutili ha dichiarato: «Riceverlo dalle sue mani è stato un momento di forte impatto emotivo. Sono cresciuto con il mito di Iron Mike, un qualcosa che è difficile spiegare a parole. Non è un semplice oggetto: rappresenta una storia di cadute e risalite che risuona profondamente con il mio percorso professionale e personale. Ho parlato con l’assessore allo sport di Fermo, Alberto Scarfini, qualche mese fa, ed ho messo a disposizione della città di Fermo tutta la mia collezione di Spot Memorabilia, nel frattempo verrà custodito nella palestra di combattimento Works Performance di Marco Minnucci».
«Essere scelto per far parte di un gruppo così ristretto significa che – ha aggiunto il manager fermano – il lavoro fatto negli anni viene riconosciuto anche fuori dall’Italia. Con l’organizzazione ci conosciamo da molti anni e abbiamo anche valutato insieme Roma per replicare questo tipo di eventi, che hanno avuto, qui a Dublino, Graham Clews e Bobby MC come entertainment musician. Per me è un grande onore ma anche una grandissima responsabilità».
L’esperienza di Dublino conferma la crescita del profilo internazionale di Miki Rutili, che ha saputo unire esperienza dirigenziale nelle multinazionali dello sport, attività imprenditoriali in espansione e progetti motivazionali e contenuti seguiti da un vasto pubblico insieme ad un vasto network che gli permette di accedere a contesti riservati e di alto livello.
Un percorso che continua a consolidarlo come figura emergente nello scenario europeo dello sport business, della comunicazione e della performance.
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