Protesizzazione bilaterale dell’anca: il dr. Lamponi firma una serie di interventi di successo

SANITÀ - Il riferimento è, nello specifico, a tre operazioni effettuate nelle ultime settimane e che hanno avuto esiti eccellenti sia in termini chirurgici che di degenza, tanto da essere oggetto di ampio interesse nazionale per l’esito clinico e funzionale ottenuto

Federico Lamponi

L’ortopedia del Murri di Fermo, dunque, si conferma punto di riferimento nell’artroplastica dell’anca grazie all’attività del dr. Federico Lamponi, chirurgo ortopedico specializzato in protesi d’anca, e allo staff del Reparto.

Il riferimento è, nello specifico, a tre interventi effettuati nelle ultime settimane e che hanno avuto esiti eccellenti sia in termini chirurgici che di degenza. Nelle ultime settimane, infatti, il direttore dell’Ortopedia ha eseguito con successo tre interventi di protesizzazione bilaterale dell’anca, tra cui uno seguìto da ampio interesse nazionale per l’esito clinico e funzionale ottenuto.

I tre pazienti che si sono sottoposti agli interventi in questione sono tre uomini di circa 50 anni, due provenienti da fuori provincia, il terzo da fuori regione.
L’artrosi giovanile dell’anca è in aumento perché si sommano stili di vita più intensi e più sedentari allo stesso tempo, insieme a migliori capacità diagnostiche che rivelano problemi prima non identificabili.
La protesizzazione bilaterale dell’anca è una procedura complessa che richiede esperienza, precisione chirurgica e un percorso riabilitativo ben strutturato. Il dr. Lamponi ha combinato tecniche operatorie aggiornate con un approccio multidisciplinare al post-operatorio  (coinvolgendo fisioterapisti, anestesisti e specialisti in riabilitazione) ottenendo risultati che hanno permesso ai pazienti di recuperare rapidamente autonomia (3/4 settimane) e qualità di vita.
«Ogni caso è diverso, ma la chiave è un’attenta pianificazione pre operatoria e una riabilitazione personalizzata – dichiara il dr. Lamponi – Con il lavoro di squadra e l’adozione di protocolli moderni, possiamo offrire ai pazienti esiti sempre migliori».
Ancora una volta, dunque, si conferma l’importanza di percorsi integrati in chirurgia protesica e si sottolinea il ruolo giocato da una equipe dedicata che dia risposte efficaci nel trattamento delle patologie degenerative dell’anca. Ma quali sono le cause di artrosi precoce? “Per essere sintetici, le principali cause sono un aumento delle attività sportive intense, un conflitto femoro-acetabolare (Fai), obesità e sovrappeso, sedentarietà prolungata, traumi o microtraumi in età giovanile, anomalie dello sviluppo dell’anca e fattori genetici: alcune persone hanno una predisposizione familiare alla degenerazione cartilaginea” conclude il dr. Lamponi.

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