Troppa Trento per la Yuasa, i campioni d’Italia fanno la voce grossa

SUPERLEGA - Gara dominata dai dolomitici, Grottazzolina mette avanti la testa solo in avvio di secondo set ma deve subire la qualità del servizio Itas, capace di siglare la bellezza di 13 ace in tre set. L'analisi del dopo gara di coach Ortenzi

PORTO SAN GIORGIO – Dura poco più di un’ora la resistenza Yuasa di fronte allo strapotere dell’Itas Trentino, che si confermano dolomitici sotto tutti i punti di vista, aldilà di quello geografico. 13 ace in tre set, con soli 11 errori al servizio, sono un dato che su tutti rende merito ai Campioni d’Italia, capaci di dominare in lungo e in largo, come da pronostico, una gara in cui la Yuasa è riuscita a mettere avanti la testa solo in avvio di secondo set, e per una manciata di scambi.

Coach Marcelo Mendez, al suo primo anno in Italia e privo di Lavia (nemmeno a referto), concede un po’ di riposo a Faure schierando il campione del mondo Sbertoli in regia con Gabi Garcia opposto, Flavio ad agire dal centro con Torwie, l’altro campione del mondo Michieletto con Ramon in posto quattro e Laurenzano ad agire come libero. Gli stessi di mercoledì contro Perugia i prescelti in avvio da coach Ortenzi, ovvero Falaschi al palleggio con Golzadeh opposto, Pellacani e Petkov ad agire al centro, Magalini e Fedrizzi laterali con Marchisio libero.

IL TABELLINO

YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA 0: Golzadeh 11, Magalini 1, Cubito (L2) ne, Vecchi, Falaschi, Stankovic ne, Pellacani 5, Petkov 3, Petkovic ne, Fedrizzi 5, Marchiani ne, Koprivica, Tatarov 12, Marchisio (L1) 45% (15% perf.). All. Ortenzi, vice Minnoni e Romiti

ITAS TRENTINO 3: Bristot 1, Pesaresi ne, Michieletto 18, Sbertoli, Ramon 16, Gabi Garcia 14, Faure, Giani ne, Laurenzano (L1) 29% (14% perf.), Sandu (L2) ne, Bartha ne, Flavio 7, Acquarone, Torwie 5. All. Mendez, vice Di Pinto

ARBITRI: Salvati e Giardini (Cruccolini), videocheck Petterini, segnapunti Salvemini

PARZIALI: 18-25 (22’), 18-25 (23’), 18-25 (23’)

NOTE: Grottazzolina: 11 errori in battuta, 1 ace, 4 muri vincenti, 43% in ricezione (18% perf), 46% in attacco. Trento: 11 errori in battuta, 13 ace, 8 muri vincenti, 42% in ricezione (24% perf), 62% in attacco. Mvp Michieletto, spettatori 1210

LA CRONACA

E’ un ace di Torwie a concedere agli ospiti il primo doppio vantaggio, subito parità per la Yuasa ma Gabi Garcia a muro sigla il 5-7; nasce tutto dal servizio l’allungo Itas, prima con Ramon, poi con Flavio e infine con Gabi Garcia per il 8-13 su cui coach Ortenzi ferma tutto, difficoltà nel valutare le traiettorie in ricezione per la Yuasa in questo avvio. Applausi scroscianti del pubblico per la difesa di Trento, che sulla lunga azione del 11-16 rende letteralmente impossibile a Grottazzolina mettere a terra il pallone, dentro Tatarov per Magalini. Non trova varchi in attacco Fedrizzi, Ramon per il 14-21 trentino; dentro Acquarone e Faure nel finale, d’autore il diagonale strettissimo e liftato di Michieletto e l’Itas chiude sul 18-25 un primo parziale senza storia, troppo difficile per i grottesi tenere il ritmo (e soprattutto tenere le battute) dei campioni d’Italia.

Amir per il 7-5 Yuasa in avvio di secondo set, doppio monster block di Pellacani su Flavio e Ramon per il +4 e il PalaSavelli si accende; non c’è però tempo nemmeno di respirare, il diagonale di Michieletto è chiuso su 30 centimetri e pesca la riga, Gabi Garcia si porta al servizio, mette nel mirino Marchisio e Trento torna subito in vantaggio, 11-12. Ramon e ancora Gabi Garcia a confezionare il 15-17 Itas, doppio servizio vincente per lo stesso Ramon a scavare il solco del +4. Il 16-21 se lo inventa l’arbitro fischiando una trattenuta sul pallonetto di Golzadeh, la cosa fa più sorridere che innervosire i grottesi ma concede a Trento un ulteriore gap che permette loro di chiudere addirittura sul 18-25.

Subito 0-3 in apertura di terzo set, 2-6 sull’ennesima battuta vincente Itas, stavolta di Michieletto; il motivo del match è sin qui tutto lì, Trento al servizio trova tantissimi ace diretti che creano costantemente gap su gap che poi per la Yuasa è impossibile ricucire. Georgi Tatarov, sicuramente tra i migliori dei suoi, sul 9-10 del terzo set mette a segno il primo (ed unico) servizio vincente grottese, sono invece 10 sin qui quelli ospiti (e saranno 13 in tre set a fine partita). Parità a quota 13 sull’out di Ramon, si aggrappa ad un ottimo Tatarov la Yuasa ma quando Ramon si porta sulla linea di battuta è ancora un ace a valere il 15-17 ospite. L’ennesimo servizio vincente, stavolta di Flavio sempre su Marchisio, riallontana definitivamente Trento, e sul 16-20 non c’è più nulla da raccontare. L’ennesimo muro su Fedrizzi vale il 17-23, c’è ancora il tempo per un attacco vincente di Golzadeh e per l’ingresso di Bristot nelle fila trentine, suo l’ace (manco a dirlo) che chiude il match sul 18-25. Sono dunque tre set in fotocopia a certificare la superiorità schiacciante dell’Itas su una Yuasa in netta difficoltà soprattutto nel contenere il servizio ospite, anche laddove non irresistibile. Checché ne dicano i numeri, infatti, è difficile giocare quando non si riesce nemmeno ad avviare l’azione sul servizio avversario.

LE DICHIARAZIONI

«Soprattutto nel secondo e nel terzo set siamo stati anche avanti ma con la battuta Trento ha fatto una differenza incredibile: abbiamo subito 13 punti diretti –  il commento a fine gara di coach Ortenzi -. Molto bravi loro, ma a volte siamo stati troppo fallosi noi perché tutti i break che ci eravamo conquistati Trento li ha recuperati sempre al servizio. Su palla alta li avevamo anche contenuti. L’avevamo messa dove andava: bravi su situazioni di palla alta, salvando anche ciò che era possibile anche su Michieletto per buona parte della gara. Poi nei momenti chiave prendi uno o due ace e fai fatica a rimanere lì attaccato. La differenza é tutta qui».

A tratti una bella Yuasa, capace anche di incendiare il pubblico, di sbarrare la strada a muro agli attaccanti trentini ma anche di gestire meglio i punti lunghi. Tutto questo in alcune fasi della gara, in alcuni momenti specifici ed è qui la chiave di volta dell’analisi del match. «Gli sprazzi positivi li abbiamo, ma non sono sufficienti. La pallavolo attuale ci dice che solo con questi non si vince, serve maggiore continuità. Se teniamo il cambio palla con buon ritmo per tutta la gara poi arriviamo nei momenti clou per fare i break giusti anche in battuta. Nei momenti che li subisci invece e vai in difficoltà poi diventa complicato e gli avversari prendono confidenza andando a braccio libero e trovando grandi soluzioni. Bisogna fare qualcosa di più e meglio, ma soprattutto tenere queste fasi per noi più a lungo possibile».

 

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