«Il 60% dei magazzinieri sarà a rischio mal di schiena»

SALUTE - «Con il metodo Atraining insegniamo a riconoscere i segnali che passano inosservati, correggere le abitudini che indeboliscono la schiena, costruire la forza e la stabilità necessaria per affrontare il lavoro senza arrivare a fine giornata provati dal dolore»

Nella giornata di un magazziniere ci sono gesti che diventano così automatici da non farci più caso. Uno dei più comuni è rialzarsi da terra dopo aver preso un oggetto da terra e darsi una spinta con la mano sulla coscia. Un attimo, un gesto normale…ma è uno dei primi segnali che la schiena sta iniziando a perdere forza e controllo.

Nel lavoro di magazzino non esistono davvero pause: sollevi, sposti, giri, percorri corsie per ore. Così al mattino può arrivare una rigidità che sembra innocua, nelle prime ore della giornata quella tensione in fondo alla schiena costringe a cambiare postura di continuo, e a fine turno quella sensazione di “tirare” che fa desiderare solo di sedersi e non muoversi più. È facile pensare che sia solo stanchezza. Anche le fitte brevi, quelle che arrivano quando il pacco è più pesante del solito, vengono archiviate come un fastidio passeggero. Giorno dopo giorno, però, può succedere che una di quelle fitte, all’apparenza innocue, nel gesto di chinarti per prendere un pacco da terra, ti blocchi improvvisamente, lasciandoti senza la possibilità di tornare su.

Il problema è che questa è esattamente la traiettoria con cui il mal di schiena inizia a prendere spazio: un po’ di rigidità, un movimento più cauto, un sollevamento che “punge”. Molti magazzinieri se ne accorgono solo quando iniziano a dover rallentare, quando faticano a piegarsi come prima, o quando la paura di “rimanere bloccati” comincia a farsi sentire — soprattutto perché fermarsi non è un’opzione: significa perdere giornate, opportunità, straordinari e, a volte, la sicurezza di riuscire a reggere il ritmo del turno.

Una revisione pubblicata su Safety Science nel 2022 ha mostrato che più del 60% dei lavoratori che svolgono la mansione di magazzinieri sviluppa problemi alla schiena senza subire un vero e proprio infortunio

Il problema sta nella quotidianità, il corpo per proteggersi anche nei movimenti apparentemente più semplici si irrigidisce. Si piega meno, cerca scorciatoie. Senza accorgertene, quei piccoli gesti — come la spinta sulla coscia per rialzarti — diventano il tuo modo abituale per arrivare a fine turno senza farci troppo caso. Ma non risolvono nulla: spostano solo più avanti il problema dandogli modo di peggiorare.

Gli studi sono chiari: ignorare questi segnali non li fa sparire.

Una ricerca Cochrane del 2021 conferma che l’attività fisica mirata su forza, mobilità e controllo del movimento è uno degli interventi più efficaci per ridurre rigidità e fastidi lombari in chi svolge lavori ripetitivi e pesanti.

Significa allenare il corpo per il lavoro che fai ogni giorno: una schiena più forte è una schiena che regge, risponde e non cede nel momento in cui serve davvero, cioè durante il turno.

Con il metodo Atraining insegniamo a riconoscere i segnali che passano inosservati, correggere le abitudini che indeboliscono la schiena, costruire la forza e la stabilità necessaria per affrontare il lavoro senza arrivare a fine giornata provati dal dolore.

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Palestra Atraining
Viale 1° Maggio n°5
Monte Urano (FM) 
Cell. +39 3713822889
Sito Web:
(spazio promo-redazionale)

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