Orari, storie e il restyling del logo. Ecco il nuovo sito internet dell’Arcidiocesi di Fermo (Videointervista)

FERMO - Presentato ufficialmente il nuovo sito internet della Diocesi di Fermo. Monsignor Pennacchio: «Rispondere alle esigenze locali ma sentendosi parte di una grande famiglia». Contenuti dedicati a tutti gli uffici pastorali, orari delle funzioni di tutte le vicarie e attenzione ai problemi sociali con la possibilità di raccontare le storie che arrivano dalla Diocesi. Inaugurato anche il nuovo ufficio delle comunicazioni sociali.
Nuovo sito per l'Arcidiocesi di Fermo, intervista all'arcivescovo mons. Rocco Pennacchio

di Roberto Cruciani

Torna online dopo un periodo di “work in progress” il sito ufficiale della Diocesi di Fermo che ora appare con uno stile rinnovato, assolutamente responsive e adatto a tutte le piattaforme. Il nuovo sito è stato presentato ufficialmente questa mattina alla presenza dell’Arcivescovo Monsignor Rocco Pennacchio, del responsabile ufficio comunicazione della Diocesi Don Michele Rogante insieme al responsabile  informatico del progetto Cei Giovanni Silvestri e a Giampero Neri che ha lavorato fattivamente alla versione attuale del portale.

La messa online con il click ufficiale è spettata ufficialmente a monsignor Pennacchio che ha sottolineato come «le singole esigenze delle Diocesi vanno ad integrarsi in un contesto che la Chiesa ha pensato e strutturato. Rispondere alle esigenze locali ma sentendosi parte di una grande famiglia. Importante è l’inserimento in home page del servizio tutela minore proprio perché deve essere immediato l’approccio per tutti coloro hanno necessità di comunicarci situazioni personali, darci notizie e fare in modo che possiamo essere pronti a qualsiasi richiesta di aiuto. Da quando sono a Fermo ho notato che nell’indole marchigiana non c’è quella di mettersi in mostra, comunicare troppo sembra quasi essere visti in una sovraesposizione superflua, con il risultato che come Diocesi e Chiesa, pur avendo una bellissima offerta culturale, formativa e liturgica tendiamo a non comunicarla. Bisogna spingere verso la comunicazione, in uno stile sobrio e senza ostentare nulla, senza enfatizzare notizie che hanno poca importanza. Il tutto confidando che la qualità del contenuto si imponga da sé, ma comunicandolo in modo ben fatto per suscitare la curiosità a persone che nell’immediato non ce l’hanno. Il sito è l’ufficialità della voce diocesana ed il luogo dove possiamo trovare tutto ciò che ci serve».

Alzato il velo sul nuovo sito e anche sul nuovo logo ufficiale assolutamente rinnovato con la presenza del rosone e della cattedrale, utilizzando il colore blu e con il campanile che riequilibra il tutto. «Un nuovo logo rinnovato e un layout innovativo – ha sottolineato Don Michele Rogante – con un’area legata ad ogni ufficio pastorale per completare il proprio sito. Ogni ufficio ha il proprio spazio e alla voce comunicazione saranno riportati anche tutti i comunicati stampa per controllare attentamente gli aggiornamento e le novità che come diocesi verranno diffuse. Ci sono tante storie belle che arrivano dalle parrocchie e quello è uno spazio che apriamo proprio a queste realtà. Tutti i dati inerenti la diocesi sono ora all’interno della Cei e questo porta ad un discorso di ulteriore sicurezza senza dimenticare che ci sono anche tutti i canali social e whatsapp che andremo a far funzionare in sinergia, proprio per raggiungere tutti quanti».

Nello specifico della parte tecnica è entrato Giampiero Neri: «Il primo valore aggiunto è che molti dati viaggiano insieme, una banca data Cei unitaria per lavorare anche in maniera molto più veloce tra gli uffici. C’è sempre maggiore abitudine a cercare orari delle messe online: sul sito, per ogni vicariato ci sono tutte le parrocchie e gli orari delle funzioni considerando anche che un sito va immaginato come strumento in evoluzione. Un modo per rilanciare la comunicazione diocesana, con funzioni principalmente informative legate alle nomine, decreti ed agenda dell’arcivescovo con tutti gli appuntamenti diocesani. E’ completamente responsive e dunque adattabile a tutti i formati e tutti i device, con collegamento diretto al canale youtube e i media diocesani come La Voce delle Marche. Il sistema prevede anche realizzare dei sottositi, potenzialmente anche di siti indipendenti, legati agli uffici o anche ad esempio alla Cattedrale. Insomma un modo di lavorare insieme ma anche una sorta di portabilità del lavoro di gruppo».

In chiusura l’intervento di Giovanni Silvestri del Servizio Informatico Cei: «Un lavoro di collaborazione che viene da lontano, con tutte le diocesi protagoniste e agevolando la collaborazione tra loro. L’idea è stata quella di creare un servizio comune nelle relazioni in rete, venuta a monsignor Giuliodori, osimano doc, nel 1998, rivolgendosi alla Cei. C’era uno sforzo e un impegno in rete ma in modo discontinuo, mancava attenzione nei contenuti e nei linguaggi. L’intento è quello di mettere a disposizione un servizio tecnologico, contenuti, progetti, linguaggi e passione pastorale per essere vicini alla rete. Partendo da questo per mantenere il passo con l’evoluzione della comunicazione è richiesto grande impegno. La nostra Silicon Valley sono le esperienze fatte nelle singole realtà, nelle diocesi, con la voglia di coinvolgere i ragazzi che possano inserirsi nel nostro gruppo di lavoro. Bisogna proporre contenuti attendibili, una fonte di dati certi e certificati capaci di esprimere la realtà della vita diocesana locale. Si può sviluppare un’attività di sostegno alle parrocchie stesse perché nel sito trovano evidenza pagine dedicate alle parrocchie e molte di loro sono chiamate a curare i siti dedicati, condividendo una piattaforma che proporremo, arricchendosi nelle proposte di comunicazione. Coltiviamo rapporti attraverso formazione ed assistenza, insieme a ufficio comunicazioni sociali e all’associazione Web Cattolici Italiani, specificatamente all’educazione web digitale e condividendone le novità».

Dopo la presentazione del sito anche il taglio del nastro relativo al nuovo ufficio delle comunicazioni sociali, per mano sempre di Monsignor Pennacchio e con uno spazio ad hoc e autonomo proprio all’ingresso dell’Arcidiocesi.



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