Lettera al Direttore: «Tempo ordinario nelle scuole primarie. Una risorsa da preservare e valorizzare»

SCUOLE - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta-riflessione di un nostro lettore

Riceviamo da un nostro lettore (con mail firmata ma che chiede espressamente l’anonimato) e pubblichiamo

«La scelta della scuola rappresenta per i genitori una scelta importante e sfidante, soprattutto se la scuola da scegliere è la Primaria, le vecchie Scuole Elementari. Primo vero impatto dei bambini con il mondo della scuola e primo vero ricordo scolastico degli adulti diventati a loro volta genitori. Dicembre e gennaio sono oramai da anni il periodo degli open day, un’occasione in cui ciascun Istituto scolastico illustra le proprie proposte formative e un’occasione per i genitori per cercare di capire quali potrebbero essere le proposte più adeguate ai bisogni educativi dei propri figli. Balza agli occhi la crescente offerta di tempo pieno (…).

In termini generali si pone la seguente domanda: il tempo pieno è di per sé un fattore di miglioramento dell’offerta formativa oppure rappresenta un risultato atteso dalla maggioranza delle famiglie?

In un mondo del lavoro che strizza l’occhio allo smart working e comincia a guardare sempre con maggior favore alla settimana corta, siamo sicuri che la soluzione, in termini di efficacia educativa, sia potenziare e incoraggiare il tempo pieno? Da un lato si concentra e si riduce, in termini di ore effettive, il lavoro degli adulti, dall’altro (…) turni da 40 ore settimanali ai bambini.

In un mondo che viaggia a velocità supersonica ed è iperconnesso siamo convinti che la soluzione per i figli sia quella di collocarli in un unico ambiente (seppur confortevole e accogliente) per 40 ore settimanali? Rinunciando o limitando sport, musica o altre importanti attività formative che contribuiscono allo sviluppo delle ormai note ed importantissime soft skills, oppure dovendo rinunciare anche a qualche ora di sana e produttiva noia.

Ogni bambino, poi, ha esigenze personali, fisiche ed educative differenti che non necessariamente conciliano con le esigenze dei genitori e degli Istituti scolastici. Non si ignora che il tempo pieno potrebbe essere conveniente per la scuola in termini di personale docente e, pertanto, di migliore gestione dell’organico; così come non se ne ignora l’indubbia utilità per le famiglie. Tuttavia si chiede di non ignorare altresì che il focus principale della scuola, e la sua stessa ragion d’essere, è l’istruzione e la formazione dei figli. Tutto il resto, comprese le esigenze organizzative delle scuole e delle famiglie, è, seppur importante, secondario.

Suggerendo l’ascolto degli eterogenei bisogni educativi, si auspica che i dirigenti scolastici del Fermano si impegnino a mantenere e valorizzare anche il tempo ordinario e, perché no, ai prossimi open day di gennaio ne caldeggino le opportunità educative».


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