di redazione CF
Dopo un’esperienza politica montegranarese durata oltre 30 anni, di cui ben quindici da capogruppo, e con un trascorso anche da assessore provinciale, Aronne Perugini ha deciso di dimettersi dal ruolo di consigliere comunale del Pd. Decisione forte e che fa rumore, la sua, proprio perché a prenderla è un personaggio conosciuto sia a Montegranaro ma anche in tutta la provincia, un autentico riferimento per molti. E non nasconde lui stesso che la scelta sia nata da un’attenta riflessione.
«E’ stata una decisione senza dubbio dolorosa e sofferta ma anche maturata con attenzione e proprio per questo assolutamente irrevocabile. Le motivazioni le ho già esposte nel consiglio comunale di ieri. Sono stato eletto per la prima volta a 19 anni e, salvo le due parentesi dei commissariamenti, sono stato sempre presente fino ad oggi nell’assise comunale. Questo per il consenso delle persone: per sette volte sono stato il più votato della mia parte politica e per tre volte sono stato il più votato in assoluto ma anche per una certa esperienza che nel tempo sono riuscito a maturare, ma soprattutto per l’amore e la passione che ho per Montegranaro con la voglia di migliorare la vita di questo paese. Proprio per questo continuare a stare lì senza più convinzione né passione ancora per un anno e mezzo non era la cosa giusta da fare. Occorre prendere atto che un percorso che si è aperto tanti anni fa, ora si chiude».
Indubbiamente ha inciso la questione legata alle recenti regionali, dove in molti si sono sorpresi nel non vederlo tra i candidati in lista nel Pd. Il suo era uno dei nomi in pole, insieme a quello dell’ex sindaca di Monte Urano, Moira Canigola, supportati dalla base del partito che, pur avendo di fatto detto ‘no’ a una deroga sul terzo mandato, in extremis si è ritrovato tra i candidati anche l’ex consigliere regionale Fabrizio Cesetti (poi rieletto in assise regionale) con l’intermediazione dell’ex governatore Luca Ceriscioli. Una candidatura che ha sparigliato le carte in casa dem e che di fatto ha “messo alla porta” sia Perugini che la Canigola. Insieme a Cesetti, gli altri candidati non eletti erano Nicola Loira (anche lui a storcere il naso sul coup de théâtre), Luisanna Cola e Chiara Croce.
«Senza dubbio anche la questione legata alle Regionali ha inciso, non tanto per la mancata candidatura: sappiamo bene che in politica sono cose che possono capitare. Ma soprattutto per il modo in cui si è arrivati alla scelta e il modo di ragionare del partito che mi ha fatto perdere ogni convinzione. E’ mancato il rispetto delle regole, della democrazia e della storia politica e personale delle persone. Per questo era assolutamente inutile far finta di niente. Questo non riguarda il Pd di Montegranaro dal quale ho avuto sempre sostegno».
Regionali archiviate da qualche mese e decisione che arriva solo oggi. «Ho aspettato anche dopo le elezioni per vedere se dal partito venisse un segnale di novità o almeno di presa di coscienza di ciò che è successo. Con molta amarezza invece si è fatto finta di nulla e si continua con le vecchie logiche che hanno dato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti».
In conclusione però anche il fatto che il modo di pensare rimane coerente con il suo percorso: «So bene che è una decisione forte ma che non scalfisce le mie convinzioni e il percorso politico fatto. Rimango nella mia parte politica pur senza tessera di partito che non ho più rinnovato e soprattutto rimango a Montegranaro dove in questo modo ci sarà la possibilità per qualcuno di entrare al posto mio per maturare esperienza politica. Sono pronto a dare il mio contribuito senza candidarmi e senza essere in prima linea per costruire un’alternativa per Montegranaro che sono convinto meriti di più».
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