“Al di là della forma” con le opere di Riccardo Angelini

MONTE VIDON CORRADO - Il Centro Studi Osvaldo Licini, in collaborazione con il Comune di Monte Vidon Corrado e la Regione Marche, presenta domani alle 17 al Teatro Comunale la personale di Riccardo Angelini a cura di Stefano Bracalente

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Il Centro Studi Osvaldo Licini, in collaborazione con il Comune di Monte Vidon Corrado e la Regione Marche, presenta domani alle 17 al Teatro Comunale la personale di Riccardo Angelini a cura di Stefano Bracalente. 

Un percorso di mostra dalle sue prime sperimentazioni bolognesi sul segno e la fotodinamica, ai cicli parigini tra automatismo, grafite e frottage, fino alle opere nate dal ritorno nelle Marche che vivono di trasformazioni continue e di metamorfosi, in un processo che parte sempre dalla forma ma, tramite il rituale della sua distruzione, porta al di là di essa, là dove immagine e materia diventano un campo di risonanza spirituale.

Nella prima sala, le origini di tale ricerca e la formazione dell’artista sono documentate da opere come L’Animale, con cui la mostra si apre, e dalla Nuova Photodinamica Futurista in cui la riflessione sul fotodinamismo futurista sfocia in una libera e originale rielaborazione sull’“impermanenza” del gesto. Anche le successive carte parigine a grafite e la serie Fragments esprimono la tensione sperimentale di un linguaggio che si è sempre mosso tra il gesto e il segno, tra l’affiorare della figura e la sua dissoluzione facendo propri certi processi della percezione visiva come pure l’esoterismo, il misticismo e gli automatismi psichici surrealisti ricondotti al vissuto dell’artista, all’infanzia, ai legami familiari.

La seconda sala raccoglie la produzione più recente, l’approdo a una “cifra” più consapevole e identitaria attraverso l’uso di polveri naturali, pigmenti organici e acque vive, del fiume Aso e dell’Adriatico, in un processo alchemico nel quale la pittura si rivela più che mai come un corpo instabile, continuamente esposto al tempo, alla trasformazione, all’ossidazione. Le figure emergono mai compiute, la forma si dà per frammenti, si svela e subito sfugge; sono forme volutamente ambigue, sospese tra umano, zoomorfo e organico, tra memoria sommersa e transizioni, in un movimento incessante che non consente di agguantare mai una forma definitiva.

Un’opera dal nuovo ciclo Retaggi Lunari — presentata qui in anteprima — chiude la mostra testimoniando la continuità coi lavori precedenti da una parte e l’evoluzione, dall’altra, della attuale ricerca dell’artista. 

Nato a Fermo nel 1980, Riccardo Angelini si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo La forma nell’informe in cui, attraverso un percorso panoramico sul posto, ha approfondito il tema della percezione e della psicologia della forma, focalizzando poi la sua ricerca artistica in questa direzione con l’intento di condurla a un punto di sintesi assoluta. L’artista vive e lavora tra Moresco (FM) e Parigi, dove collabora con diverse realtà internazionali legate al mondo dell’arte e della cultura.

Dopo la visita alla mostra, nella Casa Museo Licini si terrà l’ormai tradizionale brindisi degli auguri in collaborazione con la Pro loco di Monte Vidon Corrado. 

La mostra sarà visitabile fino al 22 febbraio.

“frammenti N5” spirito intelligente 70x90cm
grafite, carbone e tecnica mista su carta 200gr Paris 2017

“Antiche Lune N3” cm 69×48
Pennarello a spirito e lacca per capelli su carta fotografica retroimpressa
Lapedona(FM) 2019

“ANATTA N24” cm80x80
cocciniglia e tecnica mista su tela
Lapedona 2022

”Retaggi lunari N1” cm 33×30
Pennarello a spirito e lacca per capelli su tavola 1 di 33
Moresco 2025

 


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