Rispettando la tradizione, anche quest’anno la Cavalcata dell’Assunta è stata ricevuta dall’arcivescovo di Fermo, monsigorn Rocco Pennacchio, nelle stanze della sede dell’Arcidiocesi.
I vicepresidenti della Cavalcata dell’Assunta, Roberto Montelpare e Stefano Lignite, hanno accompagnato i dieci priori e il nuovo regista Gabriele Claretti all’incontro. Presente anche il sindaco facente funzioni di Fermo, Mauro Torresi.
«La Cavalcata dell’Assunta che nel 2026 arriverà alla 45ªedizione, ha il compito di mantenere salde le proprie radici ed utilizzare una ritualità per tramandarle nel tempo – ha ricordato l’Arcivescovo Pennacchio – per farlo è importante nutrire la rievocazione di cultura e tradizioni, permettendo ad un fatto storico, che viene rievocato, di mantenersi vivo nel corso del tempo». La Cavalcata, secondo Pennacchio, «riesce a riappropriarsi di una storia antichissima attraverso un evento capace di scavare nel profondo. Ma la forza della rievocazione – riferiscono proprio dalla Cavalcata – sta soprattutto nel saper coinvolgere i giovani, attraverso la presenza nelle scuole con degli incontri che stanno riscuotendo sempre più successo. Oltre ad aver rivolto un pensiero ai Priori, Pennacchio ha voluto rivolgere i suoi auguri anche a tutti i contradaioli che lavorano dietro le quinte tutto l’anno per far apprezzare ai fermani e ai turisti la nostra rievocazione».
Gli auguri dell’Arcivescovo sono stati indirizzati anche al nuovo regista, che si è messo già alla prova con il presepe vivente che sarà possibile ammirare alle Cisterne Romane il prossimo 3 e 4 gennaio. Anche i vicepresidenti si uniscono agli auguri di buone feste per tutti i contradaioli.
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