
Un momento della consegna dei diplomi
Si è svolta ieri pomeriggio, nella Sala “Sandro Pertini” di Fermo, la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti dell’Itet-Cpia “G. B. Carducci – G. Galilei”, istituto guidato dalla dirigente scolastica Francesca Iormetti, relativa all’anno scolastico 2024/2025. Un momento sentito e partecipato, che ha celebrato il traguardo formativo di numerosi studenti, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, docenti e famiglie.
A fare gli onori di casa il professor Giuseppe Lupoli, che ha presentato un video con cui i docenti hanno voluto salutare i ragazzi dopo cinque anni insieme. Un video toccante che, nei suoi punti salienti, recitava così: «Vi abbiamo osservato da vicino, nei vostri passi coraggiosi e nelle vostre esitazioni, nelle vostre scelte e nei vostri dubbi. In silenzio abbiamo provato a segnare dentro ciascuno di voi un seme. I semi veri, quelli che si piantano con il cuore, trovano sempre un modo per nascere, anche nei terreni più inaspettati. Se c’è una parola che vogliamo lasciarvi è questa: coraggio. Siate fieri di voi, noi lo siamo».
Ormai la cerimonia della consegna dei diplomi è una tradizione per l’istituto, tradizione iniziata dall’ex dirigente Anna Maria Vecchiola, che ai giovani diplomati ha affidato un passo della lettera che l’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi inviò proprio ai maturandi della scuola nel 2012, in occasione del progetto Adotta un principio: «Possiate trarre un sentimento di fiducia e di speranza sulle possibilità per il nostro Paese di trovare soluzioni ai problemi molti e diversi che ora lo attanagliano. Vi auguro buon lavoro, dedicatevi a esso con tutto lo slancio dei vostri giovani anni, con intelligenza, generosità, con pazienza: i frutti non mancheranno».
L’ex dirigente le ha poi definite parole profondamente attuali, sottolineando come sia indispensabile non perdere di vista la personale e «la comune storiaper sentire e far crescere quel sentimento civico che ci identifica con le persone e con i cittadini del nostro Paese, dell’Europa del mondo», spiegando che «per questo vi facciamo dono del testo della nostra Costituzione e di un quaderno per la vita, da usare per raccogliere i vostri pensieri e riflessioni».
A tutti gli ex studenti, infatti, con il diploma sono stati consegnati una copia della Costituzione italiana, donata dall’Associazione di ex allievi “Noi del Carducci- Galilei”, come segno di responsabilità civile, un “quaderno per la vita”, simbolo del cammino percorso finora e di quello che inizia, la tessera dell’associazione “Noi del Carducci- Galilei”, e una targa simbolica destinata agli studenti più meritevoli, come riconoscimento dell’impegno dimostrato.
Dal passato al presente, anche l’attuale dirigente scolastica Francesca Iormetti ha ringraziato le autorità presenti ed espresso il suo augurio alle ex classi dell’Istituto: «Io vorrei spingervi a fare a una riflessione sul tempo, su quanto sia prezioso quello che vivete, quanto siano importanti i momenti che avete vissuto con i vostri docenti e vorrei invitarvi a un sentimento di gratitudine nei loro confronti: loro che hanno avuto cura della vostra crescita come persone, come cittadini, e hanno avuto cura della vostra formazione. Vi invito a vivere in modo pregnante il vostro presente, con ottimismo e con passione. Vi auguro un buon cammino».
Per la Provincia era presente il delegato alla rete scolastica Massimo Tramannoni («Il diploma è un traguardo importante, ma soprattutto è un punto di partenza per altri obiettivi. Mi raccomando sognate sempre in grande»), mentre a rappresentare il Comune di Fermo, che ha patrocinato l’evento e messo a disposizione la sala, c’era Micol Lanzidei, assessora alla Cultura che ha ricordato ai ragazzi che studiare li rende liberi, aiutandoli a distinguere il bene dal male e a fare scelte consapevoli: «Voi siete il futuro, ma siete anche il presente di questa città» ha concluso. La cerimonia ha avuto il sostegno anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.
Ruolo importante quello svolto anche dall’associazione degli ex alunni “Noi del Carducci- Galilei” intervenuta con il presidente Enrico Paniccià che ha portato le testimonianze in video di diversi ex alunni, alcuni liberi professionisti, altri impiegati in grandi aziende, che vivono in Italia o all’estero, più precisamente a Monaco di Baviera e a Rotterdam. Tutti hanno ricordato il ruolo centrale della scuola nella loro formazione, ma soprattutto nella vita, donando loro quella che poi è una seconda famiglia: gli amici. «Le relazioni che avete costruito qui sono un valore che vi accompagnerà per tutta la vita» ha detto Paniccià commosso.
La giornata è stata arricchita poi dall’intervento di Luca Vullo, figura poliedrica del panorama culturale italiano: autore, regista, produttore, formatore e divulgatore, è conosciuto come “ambasciatore della gestualità italiana nel mondo”. Da anni porta avanti un lavoro di studio e valorizzazione del linguaggio del corpo come patrimonio culturale e mezzo di comunicazione universale, superando stereotipi e letture superficiali.
È TEDx speaker, ospite televisivo e relatore in contesti accademici, aziendali e istituzionali. Ha curato progetti cinematografici e documentari e ha pubblicato libri dedicati alla comunicazione non verbale, con un approccio che unisce divulgazione, ricerca e esperienza sul campo.
Ai ragazzi ha raccontato la sua storia di sacrificio, ma soprattutto di perseveranza, con un tono leggero e scanzonato, senza omettere le cadute. Il bando vinto, la ricerca spasmodica di un finanziatore e poi Londra, la Bbc, la Norvegia con i suoi progetti, raccontando una concatenazione di eventi pregni di voglia di crederci: questo ed altro ha raccontato ai presenti, in un intervento di circa mezz’ora, parlando anche della grande curiosità che nutrono gli stranieri per la gestualità italiana. «Anche ciò che per molti può sembrare normale o banale, può diventare un mestiere» ha rimarcato Vullo spiegando il ruolo fondamentale dell’idea, ma soprattutto della propria intuizione che può guidare lontano.
Silvia Ilari
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