Confronto diretto in Consiglio Regionale quest’oggi in merito al Documento Economico di Finanza Regionale con maggioranza e opposizione che si sono affrontate su diverse problematiche. Il capogruppo di Fratelli D’Italia Andrea Putzu, sottolinea gli investimenti inseriti. «Abbiamo approvato con orgoglio la proposta di bilancio di previsione per il triennio 2026-2028, strumento strategico che coniuga rigore finanziario, senza inasprimento della pressione fiscale, sostenibilità e visione per lo sviluppo del nostro territorio. Nel 2026 le entrate complessive ammontano a 5,32 miliardi di euro, con una spesa programmata di 5,09 miliardi, nel pieno rispetto delle regole di finanza pubblica. E anche negli anni successivi, con 4,77 miliardi nel 2027 e 4,53 miliardi nel 2028, il bilancio rimane solido e affidabile”. Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Andrea Putzu, relatore di maggioranza del Defr. Un risultato reso possibile anche grazie al costante supporto delle risorse europee. Sono infatti in piena attuazione i programmi Fesr e Fse+ del periodo 2021-2027, per un valore complessivo di 882 milioni di euro, ai quali si aggiungono 154 milioni del Fondo di rotazione dell’Accordo per la Coesione. A ciò si aggiungono i 390,87 milioni del Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale e i 680,15 milioni di cui la Regione è diretta attuatrice del Pnrr, su un totale di quasi 4,83 miliardi di investimenti nazionali che ricadono sul territorio marchigiano. Numeri che hanno portato anche la Commissione Europea a certificare la Regione Marche come prima in Italia per i pagamenti Fse+ e terza per il Fesr, grazie all’eccellente gestione e utilizzo dei fondi europei, dimostrando una grande capacità di attuare i programmi e ottenere risultati, con feedback positivi da Bruxelles e azioni per investimenti in innovazione e occupazione qualificata nelle aree interne».
Putzu esamina anche il capitolo investimenti: «Il nostro bilancio punta con forza sugli investimenti: 448,8 milioni nel solo 2026, destinati a infrastrutture, transizione ecologica, innovazione, sanità e cultura. Il tutto assicurando il funzionamento dei servizi essenziali e dedicando fondi per i nostri giovani aiutandoli a scegliere le Marche per la loro vita professionale. Voglio infine ricordare che anche in questo triennio manterremo invariate le agevolazioni fiscali per i cittadini e le imprese. Perché la Regione Marche crede in una fiscalità equa, trasparente e al servizio della ripresa. Una Regione che non si ferma, che investe con prudenza, ma con coraggio, non rinunciando al futuro e con lo sguardo rivolto alle prossime generazioni».
Sul fronte della minoranza, focalizza l’attenzione sui problemi del lavoro giovanile Fabrizio Cesetti per il Pd: «Questo Defr poteva e doveva inaugurare una nuova stagione politica per tracciare una strategia innovativa. Si poteva e si doveva, per esempio, recepire le recenti riflessioni del professor Iacobucci, che ci ha ricordato come la questione dei bassi livelli salariali. E’ ormai chiara a tutti l’urgenza di agire sull’aumento delle retribuzioni in modo da stimolare le imprese verso attività, tecnologie e modelli organizzativi che aumentano la produttività. Invece nella nostra Regione ci si continua ad avvitare in una spirale negativa in cui la competitività si fonda troppo spesso sulla compressione del costo del lavoro. La vera sfida è far crescere insieme salari e produttività con il sostegno a politiche industriali e di investimento finalizzate a orientare le produzioni verso settori a maggiore valore aggiunto. E questo guarda soprattutto ai giovani. Peccato che di tutto ciò non ci sia traccia nel Defr. Non si è voluto nemmeno prendere in considerazione l’introduzione del salario minimo negli appalti pubblici, che non è una boutade, ma una proposta seria e concreta. Tanto è vero che il ricorso del governo nazionale contro una legge della Regione Puglia che andava in questa direzione è stato dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale».
Poi si sposta l’attenzione sulla sicurezza. «L’ultima e forse più grave carenza – conclude Cesetti – riguarda la sicurezza nel lavoro, che non rappresenta una priorità per la giunta Acquaroli. Nel Defr questo drammatico fenomeno viene citato appena una volta di passaggio, nonostante nelle Marche, già nei primi dieci mesi del 2025, 25 persone abbiano perso la vita sul lavoro (ben 10 in più dello scorso anno) e aumentino anche gli infortuni sul lavoro. Questi dati sono solo la punta dell’iceberg perché sono molti gli occupati che non possono denunciare per pressioni, ricatti e contratti precari. Sarebbe indispensabile incrementare il numero degli addetti ai controlli per garantire il rispetto delle normative, investire sulla formazione continua per i lavoratori, le nuove tecnologie, le attrezzature e le procedure sicure, promuovere una cultura della sicurezza tra lavoratori e datori di lavoro attraverso campagne di sensibilizzazione, rafforzare la legislazione in materia. Uso il condizionale perché sono cose che abbiamo chiesto continuamente negli ultimi cinque anni, rimanendo puntualmente inascoltati dal centrodestra. E purtroppo non ci sembra che nella legislatura appena iniziata ci sia la volontà di invertire la rotta e affrontare seriamente questo argomento».
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