VERONA – Un Pala Agsm Aim gremito di 4.332 persone festanti, nel giorno di Santo Stefano, è l’immagine forse più bella di un boxing day che da Verona racconta un copione ampiamente da pronostico, nel contesto però di una città che sta dimostrando giornata dopo giornata di meritare il gotha della pallavolo nazionale.
Coach Soli schiera Christenson in regia con Darlan opposto, Keita e Sani in banda, Cortesia e Nedeljkovic centrali con Staforini libero. Risponde Grottazzolina con Falaschi in diagonale a Golzadeh, Magalini e Fedrizzi la coppia di ex ad agire da posto quattro, Petkov e Stankovic al centro con Vecchi al debutto da libero titolare stante l’indisponibilità dell’ultimo minuto di Marchisio, che si aggiunge a Tatarov e al lungodegente Petkovic, nemmeno a referto.
IL TABELLINO
RANA VERONA 3: Cortesia 6, Valbusa, Planinsic, Staforini (L1) 44% (31% perf.), Keita 6, Sani 11, Christenson 2, Gironi (L2) ne, Bonisoli ne, Glatz 7, Vitelli ne, Darlan Souza 15, Mozic 1, Nedeljkovic 11. All. Soli, vice De Cecco
YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA 0: Golzadeh 8, Magalini 10, Cubito ne, Vecchi (L1) 25% (12% perf.), Falaschi, Stankovic 2, Pellacani 2, Petkov 6, Fedrizzi 5, Marchiani, Koprivica, Tatarov ne, Marchisio (L2) ne. All. Ortenzi, vice Minnoni e Romiti
ARBITRI: Serafin e Simbari (Selmi), video check Gioia, segnapunti Rizzardo
PARZIALI: 25-21 (24’), 25-19 (25’), 25-16 (24’)
NOTE: Verona: 18 errori in battuta, 7 ace, 10 muri vincenti, 43% in ricezione (26% perf), 56% in attacco. Grottazzolina: 12 errori in battuta, 1 ace, 4 muri vincenti, 35% in ricezione (13% perf), 40% in attacco. Mvp Darlan Souza, spettatori 4332
LA CRONACA
Il primo punto del match è di Stankovic, spettacolare la difesa di Staforini sul lungolinea di Golzadeh, trasformata in punto da Nedeljkovic che poi dai nove metri sigla anche il 5-3. La Yuasa ritrova il pari con Petkov dal centro e avanza 8-9 con Stankovic, Magalini in mani out per il 11-14 che costringe Soli al time out. Darlan accorcia con due attacchi consecutivi ed è sempre il suo servizio a riportare sopra gli scaligeri, tanto che quando la Yuasa riesce a riconquistare il cambiopalla il tabellone segna 20-19, davvero on fire il brasiliano nel frangente. Petkov si prende il 22-21 dal centro, ma Mozic (neo entrato) in pipe regala alla Rana il set point, chiude subito Darlan a muro per il 25-21.
Il secondo set in avvio vede Staforini assoluto protagonista con due difese impossibili trasformate dai suoi, si arrabbia molto Grottazzolina quando la coppia arbitrale non vede una palla fuori dall’asta erroneamente tenuta in gioco dai padroni di casa. Golzadeh si fa murare ad uno da Keita per il 8-6, Verona bombarda dai nove metri e con Sani in pipe vola 11-7. Lunga sequela di errori diretti dai nove metri per la Yuasa, in vena di regali visto anche il periodo natalizio, 18-12 sul tap in verticale di Keita. Grottazzolina sparisce dal campo, Ortenzi butta nella mischia Marchiani e Pellacani ma il gap è ormai ampissimo; Darlan in diagonale sigla il 22-14 ma poi con muro a zero il suo attacco si ferma sulla rete, tra lo stupore generale. Il brasiliano si fa subito perdonare conquistando il set point, chiude Christenson di seconda sul 25-19.
Parte subito forte Verona che con gli ace di Sani allunga 7-1, in campo dall’inizio il giovane austriaco Glatz per i padroni di casa, che si concedono il lusso di tenere out sia Mozic che Keita. Molto cercato lo stesso Glatz (classe 2005 di cui sentiremo parlare), che ripaga un super Christenson con percentuali eccellenti. Difficile invece trovare varchi per Grottazzolina, anche perché laddove l’attacco passa Verona difende, Cortesia a muro per il 11-4. Sul 14-5 spazio anche per Planinsic al posto di Christenson, il finale diventa una passerella d’onore in cui la differenza di valori in campo è troppo ampia per raccontare molto altro. C’è spazio anche per Valbusa negli ultimi atti di un match che ha visto la Rana giganteggiare grazie anche ad un organico complessivamente imparagonabile a quello dei grottesi, per di più incerottati. Nedeljkovic in primo tempo per il 25-16 finale, che fa partire la festa dei padroni di casa e manda sotto le docce una Yuasa tramortita, soprattutto dal secondo set in poi.
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