La corsa al cenone di San Silvestro è ormai iniziata. A pochi giorni dal fatidico countdown che ci proietterà nel 2026, i ristoranti sono ormai al completo, pochi quelli con ancora qualche tavolo a disposizione. Dalla costa alla montagna il pienone è assicurato.
«Abbiamo ricevuto parecchie prenotazioni già da diversi giorni – racconta la ristoratrice Cinzia Marziali – proponiamo due menù della tradizione, di cui uno vegetariano, per essere andare incontro ad ogni esigenza».
Ristoranti che promuovono menù per tutte le tasche, si va dai prezzi più economici, intorno alle 50 euro per passare alle oltre 100 euro quando oltre al cenone, il locale propone anche animazione fino a notte fonda. «Siamo già sold out da diverse settimane – racconta il ristoratore Francesco Lorusso – abbiamo registrato subito molta affluenza e siamo soddisfatti. Il nostro sarà un menù della tradizione romana, ma non solo. Abbiamo voluto mantenere un prezzo accessibile a tutti, per andare incontro alle esigenze dei giovani e delle famiglie».
Per abbattere i costi c’è chi sceglie di affidarsi a locali che mantengono il normale menù alla carta, come il ristoratore Alberto Farina: «Da tre anni proponiamo un San Silvestro senza cenone, lasciando ai clienti la possibilità di cenare con il menù alla carta. Un’idea nata non solo per scommessa, ma anche per l’esigenza espressa dai nostri clienti, stanchi del solito cenone infinito o dei costi esagerati dei veglioni, vogliosi invece di qualcosa di meno impegnativo. Siamo quasi al completo a dimostrazione che il format funziona. Chi viene qui lo fa per cenare in tranquillità e poi magari proseguire la serata da amici o in piazza».
Al contrario invece, c’è chi ha deciso di offrire un menù fisso per la prima volta, come i ristoratori Gessica Menna e Matteo Traini: «Questo sarà il primo anno alle prese con il cenone di San Silvestro, dopo aver offerto per anni il menù alla carta. Abbiamo deciso di cambiare per avvantaggiarci nell’organizzazione del lavoro ed abbattere i costi del servizio – racconta Gessica – già prima di pubblicare il menù avevamo avuto diverse prenotazioni, poi sono aumentate ulteriormente. Ci fa piacere che oltre a quelle di alcuni clienti abituali, siano arrivate diverse prenotazioni da clienti nuovi, speriamo di soddisfare tutti con il nostro menù tradizionale».
Chi invece non ha trovato posto nei ristoranti, o preferisce trascorrere il 31 dicembre a casa con amici e parenti, potrà evitare di trascorrere la serata ai fornelli, affidandosi ai tanti menù d’asporto offerti da rosticcerie, supermercati e ristoranti. Il costo in questi casi è leggermente inferiore.
«Da diversi anni per il cenone di San Silvestro continuiamo a proporre solo il menù d’asporto, un format collaudato, che sposa le nostre esigenze e quelle dei clienti. Scegliamo di non organizzare il cenone sia per tutelare il locale da eventuali festeggiamenti troppo molesti, sia perché trovare personale è sempre più difficoltoso e quindi preferiamo lasciare che i nostri dipendenti abituali possano divertirsi altrove senza dover lavorare – spiega la ristoratrice Masha Luciani – il menù d’asporto che proponiamo è completo, si va dall’antipasto al dolce, nel segno della tradizione e con un costo accessibile”.
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