Pranzo di Natale con la Comunità di Sant’Egidio «La rete di solidarietà è sempre più grande» (Il video)

FERMO - «È il secondo Natale che organizziamo a Fermo - dice Serena Andreucci - e la rete di solidarietà è sempre più grande. Dai contadini, ai piccoli esercenti, ai centri commerciali, tutti hanno contribuito alla realizzazione di questa festa, che è davvero un traguardo condiviso».
Il video della Comunità di Sant'Egidio

Serena Andreucci

Quando ci sfiora il dubbio che il mondo è diventato un luogo brutto da abitare, basta sedersi alla tavola della Comunità di Sant’Egidio di Fermo, che il 26 dicembre scorso ha riunito sotto il tetto del Centro Sociale di Ete Caldarette, oltre 130 persone. Una grande famiglia allargata guidata da Serena Andreucci, responsabile per la provincia di Fermo, che con determinazione ed energia ha ridisegnato i confini della solidarietà, accogliendo anziani, persone sole, senza tetto, intere famiglie che fanno parte del sistema di accoglienza e integrazione nel territorio, utenti del centro di salute mentale, per il tradizionale pranzo di Natale che la Comunità di Sant’Egidio festeggia in tutta Italia.

Tra i tavoli, a portare allegria e buonumore, decine di studenti delle scuole superiori di Fermo che hanno risposto all’invito con grande entusiasmo, indossando, per l’occasione, il costume di Babbo Natale, dispensando doni e un sorriso che contagiava chiunque. Da Mery che ama condividere le sue foto con gli altri, ad Anna che sfoggia il suo maglione più colorato, a Josè che viene da Granada e gli brillano gli occhi quando ne parla, a Graziella che indossa il suo cappello rosa vinto alla tombola, a Emanuele che sorride timido tra la barba, a Maria Pia che non aveva voglia di uscire ma poi non voleva saperne di tornare a casa. Perché il grande dono, che non entrava nei sacchi di Babbo Natale ma si respirava nell’aria, era proprio il senso di famiglia che non ha bisogno di vincoli di sangue per esistere e fare del bene.

«È il secondo Natale che organizziamo a Fermo – dice Serena Andreucci – e la rete di solidarietà è sempre più grande. Dai contadini, ai piccoli esercenti, ai centri commerciali, tutti hanno contribuito alla realizzazione di questa festa, che è davvero un traguardo condiviso».


E mentre parla, Serena cerca con lo sguardo le sue compagne di viaggio, amiche e volontarie da anni. Micaela, Barbara, Vanina, Stefania, Cristina, Samuela, donne che come lei hanno costruito le proprie famiglie trasmettendo i valori della condivisione e dell’uguaglianza, semi di un futuro in cui
tornare a credere con fiducia.
«Con Serena e gli altri volontari – sostiene l’assessore ai Servizi Sociali, Mirco Giampieri – stiamo per dare vita ad un progetto concreto per prenderci cura insieme dei nostri anziani. Stiamo lavorando in sinergia con i centri sociali e la Comunità di Sant’Egidio ci consentirà di tenere tutti insieme e di sostenerli in ogni aspetto della loro quotidianità».
Mentre si fa sera, la musica si spegne e le lucine intermittenti restano ad illuminare il ricordo di un’altra giornata trascorsa insieme, è già il tempo di ritrovarsi per costruire un nuovo momento di solidarietà. La Comunità di Sant’Egidio sarà infatti impegnata nei prossimi giorni con la tombola (e la Befana) alla casa di riposo Sassatelli.

Claudia Mazzaferro


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