«Bilancio di previsione 2026–2028: meno slogan, più verità sui conti del Comune». Inizia così la replica dell’amministrazione comunale di Monte Urano, guidata dal sindaco Andrea Leoni, alle recenti critiche mosse dall’opposizione. E si parte proprio dall’assise comunale che si terrà oggi, dal bilancio di previsione, nello specifico. Perché è noto che spesso il terreno di scontro tra maggioranze e opposizioni sono proprio i conti pubblici.
«Altro che maggioranza che non esiste più (come sostenuto da Patto Civico, nei giorni scorsi). Oggi il Consiglio comunale di Monte Urano sarà chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2026–2028. Un bilancio che presenta conti in ordine, servizi garantiti e investimenti programmati senza aumentare le tasse. Fin qui i numeri. Poi c’è la narrazione politica, che merita qualche precisazione. Da settimane – la replica all’opposizione – sentiamo parlare dell’esistenza di un presunto “tesoretto”, quasi fosse il frutto di una gestione illuminata o di chissà quali manovre virtuose. La realtà è molto più semplice, e molto meno eroica. Il “tesoretto” è la svendita dell’argenteria di famiglia. La liquidità di cassa oggi disponibile non nasce dal nulla, né da particolari magie contabili. Deriva dalla svendita di Monte Urano Energia, ovvero di un bene strategico e storico, che rappresentava un patrimonio importante per Monte Urano e che è stato alienato, di fatto svenduto, senza possibilità di ritorno. Chiamarlo oggi “tesoretto” è quantomeno fuorviante: si tratta di risorse una tantum, ottenute sacrificando un bene strutturale, non di entrate ordinarie o ripetibili. Una verità che qualcuno preferisce dimenticare, ma che va detta con chiarezza ai cittadini».
«Investimenti sì, debiti no. Proprio perché consapevole della natura di quelle risorse, l’attuale amministrazione ha scelto una linea di responsabilità: utilizzare la liquidità disponibile per coprire gli investimenti programmati, evitando di accendere nuovi mutui e di caricare il futuro del Comune di ulteriore debito. Una scelta tutt’altro che scontata, soprattutto se si considera che in passato, anche su sollecitazione del revisore dei conti, l’accensione di mutui era stata sconsigliata come strada percorribile, guarda caso quando al governo della città c’erano proprio gli attuali esponenti dell’opposizione».
Poi ci sono i conti «in ordine – rimarca l’amministrazione – senza raccontare favole. Il bilancio di previsione 2026–2028 si fonda su, in primis, entrate stimate con prudenza. Per la parte delle Entrate in particolare per i tributi possiamo indicare la diminuzione di 181.000 euro (2025 4.338.000 euro, 2026 4.157.000 euro), mentre per la parte in conto capitale possiamo evidenziare l’aumento di entrate per 1.981.000 euro (2025 16.330.000 euro, 2026 18.311.000 euro). Sul fronte delle Entrate per i servizi individuali possiamo confermare, come già previsto in Consiglio Comunale, una rimodulazione delle tariffe della mensa con 3 fasce di reddito oltre alla prevista fascia di esenzione.
E poi nessun aumento della pressione fiscale, investimenti concentrati nel 2026, sostenuti in larga parte da finanziamenti esterni e gestione attenta delle risorse, senza ipotecare gli equilibri futuri. La spesa corrente per l’anno 2026 si attesta su 6.452.000 euro in diminuzione rispetto alla spesa del 2025 che si attesta su 6.817.000 euro. Questo è un bilancio che guarda avanti senza raccontare favole, senza spacciare per virtù ciò che è stato in realtà il risultato di scelte passate irreversibili. Meno propaganda e più trasparenza: Monte Urano merita di sapere da dove arrivano le risorse e come vengono utilizzate. I conti sono in ordine, ma non grazie a slogan. Grazie a scelte responsabili».
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