IL PUNTO di Giuseppe Fedeli: «La tv, all’esito di una inevitabile metamorfosi, da offerta, domanda, ha perso la valenza simbolica che le era propria, ha perso quel nodo che intrecciava fra loro destinazioni e destini, riflettendo sullo schermo povertà e nobiltà, lacerazioni e speranze di tutto lo Stivale, fino a farsi emula di modelli oltreoceano, puro trash. Far riguadagnare a questo mezzo il ruolo di “voce”, sganciata da ogni parrocchia e conventicola; di mezzo di infotainment non partigiano, affrancato da interessi e carretti politici, è l’auspicio di chi conosce le potenzialità di una delle più formidabili invenzioni di tutti i secoli . E allora, la tv torni ad affascinare chi, se anche non può ricordarne i primi audaci “progetti”, riconosce il marchio di fabbrica con cui questa finestra di “sogni” e “visioni” fu tenuta a battesimo»
IL PUNTO di Giuseppe Fedeli: «Il bene da proteggere è la presunzione d’innocenza, o, per meglio dire, di non colpevolezza, riguardo al quale si sta lavorando su diversi fronti. L’auspicio è che si individui un punto di stabilità, non soltanto giuridico processuale»
ANIMALI – Il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto: «Per evitare che l’ultimo giorno dell’anno si trasformi in dramma o tragedia per gli animali, abbiamo stilato un decalogo con le regole e suggerimenti per mettere in sicurezza e rassicurare il proprio familiare con la coda. Allo stesso tempo, facciamo appello alle forze dell’ordine affinché considerino una priorità i controlli finalizzati a far rispettare le ordinanze»
L’ANALISI di Giuseppe Fedeli: Il punto è: quand’anche si ascrivesse il fenomeno all’iper-ridicolo, a chi dissente, “i nuovi eroi” darebbero del «retrogrado», del boomer. Sì, perché oggi, in nome del «progressismo», si riscrivono (?) i classici e le fiabe per bambini, facendo tabula rasa delle nostre tradizioni, della nostra storia, e della nostra lingua. Con buona pace di Thomas Mann, che definì l’italiano la lingua degli angeli.
IL PUNTO – Giuseppe Fedeli: «La “realtà” è diventata tutta un’interfaccia, pura metafisica astrazione, di là della quale c’è il nulla. Stesso destino è toccato alla musica. La musica è divenuta un “file” compresso (incredibile auditu!), fungibile a comando, “dato” che obbedisce al sistema 0101…, in gergo Mp3. Algida impersonale senz’anima, non la “tocchi”, non la “senti” più. E non mi si venga a dire che il digitale ha officiato il requiem dell’analogico, sbaragliando il campo alle configgenti “lisergiche” emozioni»
NOVITA’ – Con il nostro nuovo servizio Threads, l’informazione è ancora più accessibile e a portata di click. Iscrivendoti, rimarrai sempre aggiornato e sarai sempre informato sugli eventi più significativi e le ultime novità di Cronache Fermane. Non lasciarti sfuggire questa opportunità! Rimani sempre connesso all’informazione locale. Unisciti a noi anche su Threads
IL PUNTO di Giuseppe Fedeli: «Mi auguro solo che i cuori, afflitti da una contingenza economica e da una sperequazione sociale al loro acme, sconvolti da guerre, e schiavi – mi riferisco, in particolare, ai giovani – di totem e stereotipi (in specie della coazione al consumo), si stringano intorno al miracolo di un Bambino, che nasce in una mangiatoia, in condizioni di estrema povertà: troppo spesso fra l’indifferenza della gente, se si eccettuano gli umili, i poveri di spirito»
L’ANALISI di Giuseppe Fedeli: «La donna si “declina” su più fronti, ma l’ingegno, la delicatezza, l’estro restano sue prerogative. Deputata da sempre alla funzione più nobile, dare la vita donandone il frutto, ha tuttavia conosciuto epoche in cui è stata “svilita” dalla negazione dei diritti e delle “pari opportunità” rispetto all’universo maschile»
SARANNO considerati validi i versamenti effettuati entro martedì 5 dicembre, in considerazione dei cinque giorni di flessibilità aggiuntivi, previsti dalla legge, rispetto alla scadenza del 30 novembre. Tutti i dettagli
IL PUNTO di Giuseppe Fedeli «Viene ristabilito un falso equilibrio, perché, una volta destatosi dal sonno della ragione, chi ha ucciso dovrà fare i conti con la metà oscura di sé. Purtroppo, non infrequentemente, l’epilogo della storia è la morte volontaria del carnefice che, attraverso il suicidio, si immola»