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Montagna di detriti davanti agli ombrelloni, scoppia la protesta

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Lettino prima fila, vista mare, anzi, vista rifiuti. E i concessionari di spiaggia vanno su tutte le furie. Brutta sorpresa questa mattina per i bagnanti e per i titolari degli chalet Storione e Cigno, sul lungomare sud. Arrivati in spiaggia, infatti, si sono ritrovati sulla battigia una montagna di detriti. Chi ha pulito l’arenile dopo l’ultima ondata di maltempo, infatti, ha creato un enorme cumulo di detriti sulla battigia per poi lasciarlo lì, proprio davanti agli ombrelloni e ai lettini delle due concessioni balneari sul lungomare sud. E agli operatori, Simone Bulgini dello Storione e Marzia Simonelli del Cigno, proprio non va giù. E’ una questione di servizi offerti, di rispetto nei confronti dei loro clienti e di decoro. “Hanno raccolto tutti quei detriti e, invece di rimuoverli dall’arenile – attacca il primo – o quantomeno di ammassarli sulla spiaggia libera, li hanno lasciati davanti ai nostri chalet. Signori, noi paghiamo 12 mila euro di immondizia e questo è quello che riceviamo in cambio. Purtroppo il servizio di pulizia della spiaggia è gestito in maniera a dir poco superficiale. E il risultato sapete qual’è? Anno dopo anno vengono sempre meno clienti, e quelli che tornano si lamentano. E la città muore, anzi è già morta. Ma come si fa a fare turismo in questa maniera? Porto San Giorgio non è una latrina. Noi facciamo di tutto per offrire il meglio a bagnanti e turisti ma poi ci ritroviamo a rispondere di simili scandali. Con questi servizi non si va da nessuna parte, anzi, si va a fondo. La spiaggia è invivibile. Molti miei clienti, che pagano, si sono lamentati per gli odori sgradevoli e per quella montagna di detriti a pochi passi dai loro ombrelloni. C’è un menefreghismo assoluto da parte di chi gestisce un servizio essenziale per la città, la pulizia della spiaggia“. Scuote la testa Marzia Simonelli: “Questa mattina abbiamo chiesto agli operatori di spostare quella montagna. Nessuna risposta. E il danno ormai è fatto“. Non mancano nemmeno le critiche da parte di altri chalet poco più a nord per un altro cumulo, anche se più piccolo, di detriti parcheggiato a ridosso del limite tra una concessione balneare e la spiaggia libera.  E alla fine, tra il meteo inclemente che sta regalando solo una manciata di giornate di mare agli operatori, la Bolkestein che pesa sulle loro teste come un macigno, e una domenica, giornata clou per la spiaggia, ormai compromessa, quest’estate per i balneari trovare  un motivo per cui sorridere è diventata una missione impossibile.

Giorgio Fedeli

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Cattura

secondo cumulo


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