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Il porto torna a insabbiarsi,
scatta l’ordinanza del Circomare

PORTO SAN GIORGIO - L'ufficio circondariale marittimo guidato da Fabrizio Strusi ha emesso un'ordinanza che riduce da 3,5 a 3,2 il pescaggio massimo consentito per le imbarcazioni che vogliono entrare in porto

Il porto peschereccio

Ci risiamo. L’ingresso del porto si è nuovamente insabbiato. E La Capitaneria si trova costretta a emettere una nuova ordinanza di limitazione alla transito delle imbarcazioni. “Sino a nuova disposizione, tutte le unità in transito con pescaggi pari o superiori a 3,2 metri non potranno accedere all’interno degli specchi acquei portuali del porto. Le unità che entrano nel limite – si legge nell’ordinanza – di pescaggio dovranno comunque procedere alla minima velocità consentita (…)”.

Il comandante del Circomare, Fabrizio Strusi

Insomma da 3,5 metri si è passati a 3,2 metri. Il limite individuato dal Circomare, carte e centimetri alla mano, non condiziona il transito di nessuna delle imbarcazioni attualmente presenti e ormeggiate in porto. Ma l’ordinanza torna a far drizzare le antenne soprattutto a chi col mare ci lavora, ossia ai pescatori. Torna, sì perchè dopo lunghe attese i lupi di mare hanno tirato un flebile sospiro di sollievo dopo il primo step del dragaggio tra novembre e gennaio. Prima di allora la limitazione alla navigazione era fissata addirittura a 2 metri. Poi è entrata in azione la draga con il primo step del dragaggio da 200 mila euro con lo stanziamento straordinario della Regione, e così si è tornati a 3,5 metri. Ma quella profondità è durata poco, troppo poco per i marinai che attendono con ansia la seconda tranche dei lavori.


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