di Giorgio Fedeli
“Il progetto prevede il completamento di quello del 2015 con il riutilizzo della sabbia del dragaggio dello scorso anno per la ricostruzione delle spiagge erose. I lavori sono arrivati con ritardo ma ciò è dovuto alla burocrazia. Questo, però, ha consentito di aggiungere un ulteriore filtraggio che sta consegnando alla spiaggia sangiorgese della sabbia ancora più di qualità. Parliamo di 7-8mila metri cubi che verranno rigettati sulla costa sangiorgese maggiormente erosa”. Il responsabile tecnico del porto Basilio Ciaffardoni fa da Cicerone in un viaggio alla scoperta del procedimento di pulizia delle sabbie per il ripascimento. Una mossa che vuole calare il sipario sulle polemiche sollevate da alcuni concessionari di spiaggia per le condizioni del mare dopo lo sversamento delle sabbie in acqua (leggi l’articolo). “Il processo è tenuto costantemente sotto osservazione dall’Arpam, dal Provveditorato alle opere pubbliche e dalla Capitaneria di porto a beneficio della città. Speriamo che questo modus operandi, ora che è partito, possa proseguire da qui in avanti”. Ciaffardoni si riferisce alla ridistribuzione sulla spiaggia delle sabbie dragate. “In porto ce ne sono circa 50 mila metri cubi. E sono tutte di categoria A1 e A2, quindi ottime. Possono essere utilizzate sia per Porto San Giorgio che per altri lidi che ne hanno bisogno. Io sono a disposizione di tutti per mostrare il processo che si sta seguendo sulla sabbia. Massima trasparenza e massime garanzie”. Ma se la sabbia è così buona per il ripascimento, nel 2015 perché non è stata rigettata direttamente in mare (come avverrà per il dragaggio in partenza a fine mese)? Questo avrebbe consentito di risparmiare evitando i lavori da terra e, di riflesso, di poter dragare molto più materiale dal fondale del porto invece di quei 7-8mila metri cubi. “L’importante è essere partiti” aggira le polemiche Ciaffardoni.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati