Sarà brutto per via di edifici costruiti tra gli anni ‘60 e ’90, ma il lungomare è più bello di Numana e Gabicce. Dopo gli schiaffi di Vittorio Sgarbi arrivano le carezze. La Guida blu indica ogni anno il mare è più bello e racconta di trecento e più centri costieri, senza pretesa di essere un censimento ma con la volontà di segnalare le aree balneari italiane selezionate in base a criteri ispirati soprattutto alla qualità dell’ambiente e alla buona gestione del territorio. La selezione delle località, curata come ogni anno dall’Istituto di ricerca Ambiente Italia, contempla valutazioni espresse sulla base delle analisi delle acque effettuate da Goletta Verde, i dati raccolti dai circoli locali di Legambiente e quelli elaborati da diverse banche dati sulla gestione dei servizi territoriali e turistici.
Pur non mancando zone di lunga e consolidata tradizione balneare, la guida nel complesso punta a valorizzare zone meno sfruttate. Con i suoi 8mila chilometri di coste il Paese riesce a offrire spiagge poco affollate, borghi senza ingorghi, angoli incontaminati, tradizioni vive, cucina e ospitalità genuine e a prezzi accettabili. Ecco dunque che quest’anno Porto Sant’Elpidio è inserita nelle 5 vele di Legambiente e Touring Club Italiano. Non brilla come Portonovo e Sirolo che di vele ne hanno quattro, né come Fano, Senigallia, Grottammare, Pedaso, ma si becca due vele e si pone, in classifica, sopra a Numana, Gabicce Mare, Porto Recanati, Porto San Giorgio e San Benedetto. Il sindaco gongola, contento per la carezza di Legambiente e Touring Club, dopo l’effetto dirompente di Sgarbi.
Altri toni a Porto San Giorgio. Con l’affondo dell’ex sindaco Andrea Agostini: “La ricchezza viene dal mare e noi perdiamo terreno. La Guida Blu è una guida turistica realizzata da Legambiente e dal Touring Club Italiano che contiene una classifica delle località turistiche costiere. La classifica è stesa in termini di numeri di vele blu assegnate alle località esaminate con cinque vele che rappresentano il massimo riconoscimento. Quando la mia amministrazione – ricorda Agostini – si insediò nel 2008 ereditò una vela. Subito ci attivammo e già nel 2009 riuscimmo a portare le vele a due. Le vele rimasero due in tutti questi anni finché lo scorso anno si è tornati a una. Sembrava uno scivolone ed invece ecco la conferma cosicché anche quest’anno una vela ci relega dietro Porto Sant’Elpidio che ne ha due. Siamo una città costiera con una spiaggia di sabbia dorata nonostante i danni da ripascimento tardivo, maleodorante e dalla consistenza e dai colori che inquietano ed un dragaggio portuale a venire addirittura in pieno luglio con la draga a movimentare sabbia tra gli scogli. L’amministrazione ritiene basti dare da mangiare tra bancherelle e festicciole paesane per fare mercato. Ma una città che dovrebbe vivere di turismo e commercio può permettersi di perdere una vela sulla Guida blu?”
di Manolo Nardo e Giorgio Fedeli
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