Lacrime, dolore e disperazione nell’ultimo saluto a Mauro Iachini, l’imprenditore 52enne, che giovedì a Porto Sant’Elpidio si è tolto la vita nella propria abitazione. Un funerale quello celebrato nella nuova chiesa del quartiere di Marina Picena, in cui in tanti sono accorsi per salutare uno degli imprenditori più amati dell’ambiente elpidiense con la sua ditta Norma J Baker.
Una personalità forte e sempre in vista quella di Mauro Iachini, la cui scomparsa improvvisa arrivata a poche ore dalla morte di Paolo Passamonti, il 25enne le cui esequie si sono tenute ieri (leggi l’articolo), ha lasciato sprofondare un’intera comunità nella tristezza più profonda.
“L’altra mattina ero a Fermo, quando tutto questo è accaduto. Al mio rientro una giovane donna mi ha chiesto di dire qualcosa. Io ho potuto solo rispondere: tutto è compiuto. L’unica frase che si può dire, in un momento come questo perché nascere, vivere, morire è il ciclo della nostra vita. – spiega Don Andrea, nell’omelia prima di portare anche lui un proprio ricordo dell’imprenditore calzaturiero – Ci sono due aspetti della vita di Mauro, due facce della stessa medaglia. La prima è quella di un uomo aperto, esposto, disposto ad incontrare la vita cittadina costantemente. La seconda racconta di un Mauro più intimo, chiuso, rivolto al rapporto con i propri familiari. Ecco io ora lo vorrei salutare così, dicendogli: respira Mauro tutto questo, respira la vita che c’è dopo, respira la pienezza”.
Un dolore che ha investito tutto il mondo calzaturiero presente tra le navate della chiesa, ma non solo, tanti i voti noti: dall’amministrazione comunale, ai consigliere d’opposizioni, l’ex sindaco della città Mario Andrenacci. Un dispiacere ed una commozione che hanno coinvolto anche il primo cittadino, Nazzareno Franchellucci, profondamente toccato dalla morte del 52enne. “Adorava sua moglie e non aveva occhi che per la sua famiglia. Un grande lavoratore, una persona che prima di tutti sapeva che voleva dire vivere la fabbrica. – lo ricorda con la voce rotta Franchellucci – Anche nei momenti più difficili lui era sempre in prima linea; il primo ad arrivare in bici, nelle partite di calcetto a dare una pacca sulla spalla. A nome mio, dell’amministrazione comunale, dei cittadini di Porto Sant’Elpidio, dei sindaci che prima di me ti hanno potuto conoscere, a nome di tutti noi ti ringraziamo e ti chiediamo un’ultima cosa Mauro. Ti chiedo stai tanto vicino alla tua famiglia dall’alto, tra una pedalata ed un calcio ad un pallone. Aiutaci a diventare persone migliori come te“. Disperata la moglie dell’imprenditore, che alla fine della funzione è rimasta a lungo all’esterno della chiesa abbracciata alla bara dell’uomo prima di lasciarlo andare, in quello che è il suo ultimo viaggio.
Maikol Di Stefano
L’intervento del sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci
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