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T-Red, Capeci: “Agostini
propaganda la sua tutela per i ricorsi?”

Sonia Capeci

Il consigliere autonomo di maggioranza, Sonia Capeci

Nella lunga lista di politici che si sono cimentati nel botta e risposta infuocato sui T-Red si aggiunge anche il consigliere autonomo di maggioranza, Sonia Capeci che tira sarcasticamente in ballo la professione di avvocato dell’ex sindaco: “Agostini apre la sua campagna elettorale coniando un nuovo slogan: “Fate i furbetti, alle multe ci penso io!”. Ma io direi “100% Civico, 100% furbetto”
Sembra che il consigliere (leggi l’articolo) abbia intenzione di propagandare la sua tutela per i ricorsi di trasgressori al Codice della strada, dimenticando ancora una volta il suo ruolo istituzionale e istigando a mancare di rispetto alle azioni di controllo e vigilanza. L’Amministrazione si sta adoperando affinché il messaggio d’essere una città a vocazione turistica e a misura di bambino sia trasmesso ad ogni competenza del palazzo comunale. Per questo tutta la maggioranza s’è trovata d’accordo a sostenere l’installazione degli impianti di controllo in due incroci stradali sulla Statale Adriatica. Personalmente ho avanzato la proposta di introdurre il limite di 30 chilometri all’ora come in tante altre città (si veda l’esempio di Legnano) affinchè sia più marcata l’esigenza della prudenza sulle nostre strade comunali. Quotidianamente assistiamo a decine di infrazioni che mettono in pericolo pedoni e ciclisti. La conoscenza delle regole ed il loro rispetto comincia dalla buona comunicazione. Il recente volantinaggio ad opera del gruppo 100%Civico con dati interpretati erroneamente per sostenere un messaggio di ingiustizia induce a sottovalutare la reale importanza dell’iniziativa di sicurezza. A cosa mira la sua campagna, a metà tra quella politica e pubblicitaria? Vuole promuoversi per le prossime elezioni o si preoccupa dei ricorsi per invalidare le sanzioni? Agostini deve sapere che a temere le multe dovranno essere coloro che passano con il rosso. Lo sanno anche i bambini delle scuole elementari a cui si fa appositamente educazione stradale”. A questo punto è ufficiale: gli impianti di controllo semaforico salgono di diritto sul podio delle “armi” a disposizione dei contendenti in vista della campagna elettorale in vista per le elezioni 2017. E se quello di oggi è un dibattito scoppiettante, figuriamoci cosa potrebbe accadere se dovessero arrivare delle sanzioni. Sì, il condizionale sembra, anzi, è ridicolo. Ma fino a quando non ci sarà una multa, soprattutto legata al superamento della linea di arresto, resta d’obbligo.

g.f.


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