“In questi giorni, dopo tanto dolore, tanta sovraesposizione mediatica, tante parole spero che questa Città possa fermarsi a riflettere. Prima di tutto sulla morte di una persona che era ospitata qui e sul dolore di una moglie, sull’inaccettabilità di un insulto razzista e gratuito nei confronti di qualcuno che ti sta passando avanti, sul fatto che senza questo insulto inconcepibile non ci sarebbe stata questa tragedia, sul fatto che la ricostruzione di quanto accaduto nella violenza seguita all’insulto sarà ricostruita dalla nostra Magistratura che lavora seriamente e non dalle nostre emozioni o tesi precostituite, sul fatto che bisogna tenere più alta la guardia da ogni strisciante vena di razzismo che in un momento di difficoltà sociale ed esasperazione tende ad infiltrarsi nella nostra società (italiana…non solo fermana…italiana)”. Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro torna a difendere la sua città da una circo mediatico che in questi ultimi giorni l’ha letteralmente sommersa.
“Fermo – scrive Calcinaro – in questi giorni non può diventare il capro espiatorio di una coscienza nazionale sporca sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione perchè questi sono problemi dell’Italia intera. Fermo invece è stata stritolata da un circo mediatico che non meritava e che la sta facendo uscire, anche grazie ad accostamenti imprudenti, con una immagine anni luce lontana da quella che è stata costruita in anni di accoglienza e solidarietà, sul fatto che la Città non merita questo….sul fatto che difendere la realtà della nostra Città non significa dimenticare il dolore per Emmanuel e per sua moglie ma preservare la nostra comunità (di cittadini, di operatori sociali ed anche dei nostri ospiti) dal rischio di una spaccatura che questa esasperata sovraesposizione sta palpabilmente creando”.
Sindaco che aggiunge: “Dobbiamo evitare a tutti i costi anche preferendo a volte il silenzio alle urla scomposte….sul fatto che sarà necessario ripartire dai giovani, dalle nostre scuole per ricucire questo strappo culturale che si sta sottilmente consumando nella società italiana facendo conoscere storie e volti di chi fugge da orrori che nessuno può far finta comunque la si pensi di ignorare…Queste sono le mie sensazioni dopo questi giorni durissimi e non posso che condividerle con tutti voi”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ripartire dai giovani per arrivare dove?