di Emanuele Luciani
L’antica casata borbonica dei Navarra fonda il suo quartier generale anti-napoleonico a Castel Clementino. Le sorti nebulose di quel tempo vedono morire il rampollo di casa Navarra durante le rivolte per la libertà. Di questa nobile famiglia oggi rimane un sontuoso palazzo, mentre il simbolo araldico rimarrà nella storia come bandiera di Porta Navarra: un Giglio bianco e azzurro!
Così il fiore della contro rivoluzione vandeana ritorna in auge nella battaglia d’insorgenza anti napoleonica nel piceno. Il cerchio della storia che sempre ruota. Porta Navarra è quindi uno dei Rioni del Torneo Cavalleresco di Castel Clementino. Simbolo: Giglio. Colori: Bianco e Azzurro. Motto: Uniti si Vince.
Il Console fresco di nomina è Emanuele Mercuri, il suo vice Luca Mercuri, la Dama Martina Minnetti.
Console c’è aria di sfida e molti occhi sono puntati su di voi, perchè?
Non mi stupisce affatto, siamo i più odiati. Questo ci onora, significa che siamo sempre avanti.
Siamo stati sempre i primi nelle innovazioni, nel portare le novità. Continueremo a esserlo, è la nostra natura, sempre in prima linea.
Quali sono i vostri obiettivi per questa edizione?
Fare cappotto!!! Siamo fortemente competitivi in tutte le discipline. Le nostre cuoche sono all’avanguardia per poter offrire un piatto medievale perfetto, i gruppi di musici e alfieri si allenano con fervore e sono pronti a stupire la piazza, la sfilata ha un livello di cura del dettaglio che non ha eguali.
Per la giostra avete confermato il serviglianese Cristian Cordari, è la scelta vincente?
Cristian è un serviglianese DOC e gli diamo totale fiducia. Il livello della competizione è altissimo e lui riesce a essere all’altezza. Manca soltanto quel guizzo in più per vincere e sono certo che lo avrà quest’anno!
Luca Mercuri: cavalli, rievocazione, ma non solo…
Si, è vero, Porta Navarra è molto impegnata durante tutto l’anno nel sociale. Abbiamo aiutato a trovare i fondi per un pulmino per ragazzi disabili che giocano a pallacanestro, abbiamo finanziato il centro oncologico dell’ospedale di Fermo e creato un corso per pizzaioli con i rifugiati.
Musici, Alfieri, volontariato perchè così tanti giovani seguono il rione?
Uniti si vince, non è soltanto un motto è il nostro modo di essere. Fare cultura e nello specifico cultura del palio per noi è fondamentale, la tradizione è importante così come l’innovazione. Dal passato al futuro con umiltà e passione.
Una provocazione: qual’è il Rione vostro nemico?
Noi non ci fermiamo mai, non abbiamo nemici e non temiamo nessuno. Credo però sia evidente che abbiamo tutti contro, uno stimolo a non cedere mai il passo.
Il clima è incandescente, il Giglio è pronto a tutto, riuscirà nell’impresa?
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