I rifugiati a Amandola
“Da marzo 2014 la città di Amandola – fa sapere l’amministrazione – ospita i richiedenti asilo politico, gestiti dalla Perigeo onlus, che si avvale del prezioso lavoro di tre ragazzi amandolesi (Danilo Vignaroli, Renato Tidei e Maria Cristina Rossi) e dall’assessore Chiara Sciré che fin dal loro arrivo ha curato le relazioni tra Onlus e l’amministrazione comunale. All’inizio qualcuno ha mostrato preoccupazioni in merito alla sicurezza, cose che possono essere legittime in questi casi. Dobbiamo comunque dire che i fatti hanno mostrato il contrario e la gente si è resa conto col tempo della serietà del progetto venendo incontro con una volontà di integrazione che fa onore ai cittadini, alle associazioni ed alle istituzioni amandolesi.
Fortemente voluta e ideata dal sindaco Adolfo Marinangeli è stata la convenzione tra il comune di Amandola , la Protezione civile e la prefettura di Fermo, in seguito attuata presso altri Comuni marchigiani, attraverso cui i ragazzi, con dignità e partecipazione, sono stati fin da subito integrati con la città attraverso lavori socialmente utili (pulizia del centro storico, la collaborazione con le Associazioni locali e l’aiuto nella gestione dell’ecocentro).
Nei fatti, molti cittadini e associazioni si sono dimostrati sensibili all’accoglienza, smentendo le false dicerie di razzismo da parte della nostra gente e degli italiani in genere. Molti cittadini hanno potuto constatare la disponibilità di questi ragazzi, efficace preludio di una funzionale reciprocità. In merito si possono citare alcune esperienze concrete: coinvolgimento dei ragazzi nel torneo Basketball for Africa e nel Torneo di calcetto “La Gabbia”, partecipazione alla passeggiata filosofica promossa da Wega, vari incontri con gruppi di scout marchigiani, partecipazione al carnevale amandolese grazie alla Pro Loco di Amandola che sempre li coinvolge in tutte le manifestazioni, partecipazione all’incontro interreligioso tra musulmani, indiani e cristiani voluto dai sacerdoti amandolesi.
Inoltre, i rifugiati politici ad Amandola seguono costantemente lezioni di italiano e informatica presso la struttura dove dimorano, tanto che alcuni di essi stanno prendendo la certificazione A2, cioè un esame di lingua italiana.
Alcuni di essi hanno ottenuto la protezione umanitaria e lavorano stabilmente e regolarmente in aziende locali con ottimi risultati professionali.
Tutto questo a testimonianza di come l’accoglienza ad Amandola non sia stata solo accettazione più o meno supina della presenza dell’altro, del diverso, ma vera e propria integrazione, giorno per giorno, grazie alle istituzioni e ai cittadini propositivi e proattivi. In due anni di permanenza, non si è mai registrata nessuna tensione, né tra gli ospiti, né nei confronti della cittadinanza. Per questi motivi riteniamo che Amandola abbia dato e continui a dare prova della sua accoglienza e della sua vicinanza verso tutti, cosa che va conquistata e perfezionata giorno dopo giorno”.
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